Dubbi sulla balneabilità vicino allo scarico del depuratore di Mendrisio

Il consigliere comunale Tiziano Pasta chiede chiarimenti al Municipio: «È sicuro fare il bagno dove confluiscono le acque depurate?»
CAPOLAGO - A Mendrisio suscita interrogativi il progetto di una nuova zona balneare pubblica prevista a Capolago, proprio alla foce del torrente Laveggio — lo stesso punto in cui confluiscono le acque trattate dal depuratore comunale.
Il consigliere comunale Tiziano Pasta ha depositato un’interrogazione al Municipio sollevando seri dubbi sulla sicurezza delle acque e sull’opportunità di promuovere un’area destinata alla balneazione «a pochi metri dallo scarico del depuratore fognario di Mendrisio».
«Durante le forti piogge – sottolinea Pasta – lo scarico mostra un evidente cambio di colore e può contenere sostanze non completamente biodegradabili. È legittimo chiedersi se sia prudente farci fare il bagno ai nostri figli».
Secondo l’interrogazione, il contrasto tra la funzione del depuratore e l’idea di una spiaggetta balneare pubblica “è evidente”. Pasta chiede quindi maggiore trasparenza sui controlli e sui risultati delle analisi effettuate sul Laveggio, in particolare nei periodi di maltempo, quando la rete fognaria e le vasche di trattamento vengono messe sotto pressione.
Tra i dieci punti sollevati, il consigliere domanda con quale frequenza vengono eseguiti i prelievi e le analisi delle acque in uscita dal depuratore; se le verifiche avvengano anche in occasione di piogge intense; quali tipi di analisi siano effettuate (biologiche, chimiche, farmaceutiche, tossicologiche); e se i test rispettino gli standard più aggiornati in materia di qualità delle acque e sicurezza per la balneazione.
L’interrogazione chiede inoltre di conoscere gli ultimi risultati ufficiali delle analisi condotte sul Laveggio a valle del depuratore e se esistano perizie recenti che ne attestino la balneabilità.
Altro punto delicato riguarda la capacità del depuratore di gestire eventi meteo estremi: Pasta vuole sapere se esistano procedure di sicurezza o se, in caso di sovraccarico, l’eccedenza venga rilasciata direttamente nel torrente. «I cittadini hanno diritto a sapere se l’acqua in cui si immergono è davvero pulita e conforme ai limiti di legge», conclude Pasta, chiedendo al Municipio di fornire copia delle analisi più recenti per «garantire trasparenza e sicurezza».




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