BELLINZONA - Matteo Quadranti (PLR), assieme agli altri cofirmatari, ha inoltrato un’interrogazione in merito ai rischi di mobbing nell’Amministrazione cantonale e nella Magistratura a proposito casi dei congedi di maternità/paternità.
Secondo il liberale “Sembrerebbe che vi siano stati alcuni casi in seno all’amministrazione e/o alla magistratura (in senso lato) in cui o il funzionario/magistrato dirigente non pareva essere compiutamente informato delle normative in vigore (articoli 1b e 1c, e 45, 46 e 47 della LORD) o le ignorava o le interpretava “à la carte” suscitando timore di ripercussioni e/o mobbing nell’impiegata che postulava per un congedo maternità.”
Per questi motivi “e al fine di rassicurare le donne dipendenti dell’amministrazione e delle autorità giudiziarie, nonché nell’ambito della valutazione periodica del clima di lavoro e di rispetto dei principi e dei diritti della LORD”, Quadranti chiede al Consiglio di Stato se esistano delle linee guida trasmesse ai funzionari/magistrati dirigenti che illustrino i termini, le condizioni e le modalità per la concessione dei congedi pagati e non, e se sempre questi ultimi sono compiutamente informati sui diritti delle impiegate circa il congedo maternità.
Inoltre il liberale, assieme agli altri cofirmatari, chiede se siano previste sanzioni/misure disciplinari per i funzionari/magistrati dirigenti che dovessero violare untenzionalmente i diritti delle impiegate.
Viene chiesto inoltre come viene risolto il potenziale conflitto d’interessi nei piccoli uffici, in cui il funzionario/magistrato dirigente è al contempo il capo diretto dell’impiegata che chiede il congedo e colui che emette la decisione di concessione o diniego del congedo.
In ultimo il liberale chiede se la Sezione delle risorse umane sia al corrente, direttamente o indirettamente, di casi in cui siano stati segnalati o siano state realizzate delle violazioni nel contesto della concessione o meno di congedi maternità, e se la risposta fosse affermativa, di quanti casi si tratta e come si è intervenuti; in caso di risposta negativa il motivo per il quale non si è intervenuti.
Cofirmatari: Lisa Bosia (PS), Nicola Pini (PLR), Francesco Maggi (Verdi), Alessandra Gianella (PLR), Sara Beretta Piccoli (PPD), Raul Ghisletta (PS), Milena Garobbio (PS), Fabio Käppeli (PLR).