L'uomo, un 35enne ticinese, è accusato di abuso di autorità e lesioni semplici. I fatti sono avvenuti alla stazione di Bellinzona.
BELLINZONA - Vede protagonista un ticinese il processo che si svolgerà oggi al Tribunale penale federale di Bellinzona. E l'imputato, un 35enne agente della polizia dei trasporti, è accusato di abuso di autorità e lesioni semplici.
Nel quadro di un controllo dei documenti svolto nel maggio del 2023, l'uomo avrebbe infatti preso a sberle un passeggero, a seguito di una risposta ritenuta offensiva, sul binario 3 della stazione di Bellinzona. L'agente avrebbe poi ammanettato il viaggiatore e l'avrebbe nuovamente preso a ceffoni all'interno degli uffici della Polizia dei trasporti.
A causa della violenza, stando all'atto d'accusa, la vittima avrebbe riportato un trauma cranico minore, varie escoriazioni e una deviazione del setto nasale.
L'odierno dibattimento, va precisato, si svolge unicamente perché il 35enne ha presentato opposizione al decreto d'accusa emesso lo scorso giugno dal Ministero pubblico della Confederazione. Quest'ultimo, ritenendo i fatti sufficientemente chiariti, lo riconosceva colpevole di abuso di autorità e lesioni semplici e lo condannava a una pena pecuniaria di 9'800 franchi sospesa con la condizionale per un periodo di prova di due anni, oltre che al pagamento di una multa da 1'000 franchi.
Sottolineamo infine che in questo caso l'organo giudiziario preposto è il Tribunale penale federale perché l'agente è un collaboratore dell'Ufficio federale dei trasporti, e un abuso di autorità commesso da un impiegato federale sottostà alla giurisdizione federale.