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BELLINZONA

«Palestina libera»: centinaia di manifestanti a Bellinzona

Anche in Ticino oggi si è tenuta una dimostrazione di solidarietà al popolo palestinese.
«Palestina libera»: centinaia di manifestanti a Bellinzona
Ti-Press (Alessandro Crinari)
«Palestina libera»: centinaia di manifestanti a Bellinzona
Anche in Ticino oggi si è tenuta una dimostrazione di solidarietà al popolo palestinese.
BELLINZONA - «Stop al genocidio del popolo palestinese». È quanto hanno scritto su uno striscione alcuni dei centinaia di manifestanti riunitisi oggi a Bellinzona per mostrare la loro solidarietà alla Palestina nel conflitto...

BELLINZONA - «Stop al genocidio del popolo palestinese». È quanto hanno scritto su uno striscione alcuni dei centinaia di manifestanti riunitisi oggi a Bellinzona per mostrare la loro solidarietà alla Palestina nel conflitto attualmente in corso con Israele.

I dimostranti, riunitisi alle 14.30 in Largo Elvezia, hanno sfilato in corteo fino a Piazza della Foca, brandendo bandiere della Palestina e cartelli. 

La manifestazione è stata promossa da un coordinamento cantonale al quale hanno aderito diverse associazioni e partiti cantonali, ha scritto l'Mps in un comunicato. E le rivendicazioni sono molteplici: No alla nuova cacciata dei palestinesi dalle loro terre, No ai bombardamenti e all’intervento militare israeliano, Fine dell’occupazione israeliana, Fine delle sanzioni economiche e delle misure di punizione collettiva contro il popolo palestinese.

«Decine di migliaia di bombe cadono su Gaza e i morti, già diverse migliaia, sono destinati a salire», si legge nella nota. «Più di un milione di persone sono in fuga verso non si sa dove in un territorio densamente popolato e dove non esiste nessun varco per uscire da quella prigione a cielo aperto che è Gaza. L’atroce e ingiustificabile crimine dell’ospedale di Gaza non è un caso. Il governo di destra israeliano utilizza tutta la sua violenza e forza militare puntando alla distruzione di Gaza e alla dispersione di coloro che vi abitano. Contemporaneamente in moltissimi paesi è in atto un violento tentativo di delegittimare agli occhi dell’opinione pubblica chiunque sostenga la causa del popolo palestinese e la sua legittima resistenza nel rivendicare la propria esistenza e i propri diritti. Nel frattempo, vi è il reale rischio che il fronte si allarghi in Libano e successivamente in Iran e che si inneschi una pericolosa spirale bellica incontrollabile. Denunciamo e condanniamo tutta l’ipocrisia degli USA, dell’Europa e di tutti i paesi (Svizzera compresa) che accusano di terrorismo la resistenza palestinese mentre hanno sostenuto e sostengono l’occupazione e i crimini di guerra israeliani». 

«Noi», scrive ancora l'Mps, «denunciamo invece tutte le uccisioni dei civili, sia israeliane che palestinesi, e denunciamo tutti i crimini di guerra, quelli di ieri e quelli di oggi. La resistenza palestinese è composta da forze con progetti politici diversi e Hamas non può certo essere riconducibile in alcun modo all’insieme della resistenza palestinese, è una formazione islamista radicale di destra, che si è rafforzata sulla base delle sconfitte delle organizzazioni laiche e di sinistra, lontanissima dalle nostre concezioni politiche e la cui strategia non può certo essere condivisa».

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