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ErreDiPi: «Remunerazione del 3% degli averi di vecchiaia per gli assicurati IPCT»

Il sindacato ErreDiPi chiede una remunerazione del 3% per gli assicurati IPCT nel 2026, contestando i bassi tassi nonostante rendimenti elevati della cassa pensioni.
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ErreDiPi: «Remunerazione del 3% degli averi di vecchiaia per gli assicurati IPCT»
Il sindacato ErreDiPi chiede una remunerazione del 3% per gli assicurati IPCT nel 2026, contestando i bassi tassi nonostante rendimenti elevati della cassa pensioni.

LUGANO - Il sindacato ErreDiPi ha chiesto per il 2026 una remunerazione del 3% degli averi di vecchiaia per gli assicurati e le assicurate IPCT, ritenendolo necessario per compensare sia la bassa remunerazione dell’anno precedente sia i mancati adeguamenti salariali, dai quali dipende direttamente la crescita degli averi di vecchiaia. Il sindacato sottolinea come, negli ultimi anni, i rendimenti delle casse pensioni siano rimasti eccezionalmente elevati e come l’accumulo di riserve consenta margini più ampi a favore degli assicurati. Un tasso più alto – sostengono – non sarebbe quindi solo opportuno, ma fondamentale per garantire in futuro pensioni più dignitose.

La Commissione federale della previdenza professionale (Commissione LPP) ha raccomandato lo scorso 26 agosto, con una maggioranza di 10 voti contro 6, di fissare al 1.25% il tasso d’interesse minimo LPP per il 2026, nonostante i risultati particolarmente positivi dei mercati finanziari nel 2024 e nel 2025. Il Consiglio federale ha confermato questa indicazione il 5 novembre, mantenendo dunque invariato il tasso minimo obbligatorio.

La decisione riguarda tutte le casse pensioni svizzere, che devono garantire almeno il tasso fissato dal Consiglio federale ma sono libere di applicarne uno superiore in base ai propri rendimenti e alla solidità finanziaria. Proprio su questo punto si concentra il dibattito in Ticino, dove la Cassa pensioni IPCT registra da tempo risultati nettamente più elevati rispetto alla remunerazione attribuita agli assicurati.

Nel 2024 l’IPCT ha ottenuto rendimenti superiori al 6%, realizzando un guadagno di circa 311 milioni di franchi attraverso i propri investimenti. Tuttavia, al 1° gennaio 2025, agli assicurati attivi sono stati attribuiti appena 44 milioni (pari a un tasso dell’1.75%), mentre ai pensionati sono andati 95 milioni, remunerati con il tasso tecnico del 2%. Una scelta che, secondo alcuni rappresentanti dei lavoratori, non riflette né la buona performance della cassa né la perdita del potere d’acquisto registrata dal personale del settore pubblico ticinese negli ultimi anni, stimata attorno al 3%.

Già lo scorso anno il sindacato ErreDiPi aveva chiesto una remunerazione del 4%, criticando la decisione della maggioranza del Consiglio di amministrazione dell’IPCT – composta da rappresentanti padronali e di altri sindacati – di fermarsi all’1.75%.


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