Stabio è il primo comune ad aderire alla Hub 4RnD

L'iniziativa ticinese dell’Istituto Sostenibilità Applicata all’Ambiente Costruito della SUPSI mira a promuovere un nuovo modello di edilizia basato sui principi dell’economia circolare.
STABIO - Stabio è il primo comune ticinese ad aderire alla Hub 4RnD (www.4rnd.ch), una piattaforma promossa dall’Istituto Sostenibilità Applicata all’Ambiente Costruito (ISAAC) della SUPSI che mira a promuovere un nuovo modello di edilizia basato sui principi dell’economia circolare.
L’adesione da parte del Comune comporta la sottoscrizione di una carta d’intenti che include misure operative in diversi ambiti: edilizia pubblica, concorsi pubblici, edilizia privata, collaborazioni istituzionali, ricerca, networking e formazione.
L’applicazione delle misure previste nella carta d’intenti genera numerosi benefici ambientali, economici e sociali. «In questo contesto il nostro Comune assume un ruolo guida, promuovendo iniziative locali nell’ambito dell’economia circolare».
La partecipazione di Stabio alla Hub 4RnD - precisa il Comune - nasce dalla volontà di affrontare in modo responsabile l’impatto ambientale del settore delle costruzioni. «In Svizzera, ogni anno si producono tra gli 80 e i 90 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui circa il 65% deriva da materiali di scavo e sgombero. In Ticino, nel 2019, l’85% dei rifiuti proveniva da attività edilizie». Di fronte a questi dati, il Comune di Stabio «ha scelto di agire concretamente per tutelare l’ambiente, le risorse naturali e la qualità della vita della popolazione».
Stabio ha aderito nel 2024 al progetto "Comune Zero Rifiuti", volto a promuovere modelli di consumo e stili di vita più sostenibili, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. L’ingresso nella Hub rappresenta un naturale sviluppo di questa iniziativa, estendendone l’applicazione non solo al settore dei rifiuti solidi urbani, ma anche a quello dei rifiuti edili, con l’obiettivo di ridurre lo spreco di risorse. «Con questa adesione -conclude il Comune - intendiamo lanciare un segnale forte a livello regionale, auspicando che altri enti seguano l’esempio e contribuiscano alla costruzione di una rete di Comuni impegnati nell’economia circolare».



