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BELLINZONA

Dopo lo sciopero, in centinaia in piazza per la Palestina

Molti giovani presenti questo lunedì pomeriggio a Bellinzona per la Giornata per la Palestina. Fra gli slogan anche attacchi a Cassis e «alla censura intollerabile».
Dopo lo sciopero, in centinaia in piazza per la Palestina
TI-Press
Dopo lo sciopero, in centinaia in piazza per la Palestina
Molti giovani presenti questo lunedì pomeriggio a Bellinzona per la Giornata per la Palestina. Fra gli slogan anche attacchi a Cassis e «alla censura intollerabile».

BELLINZONA - Niente scuola ma lezioni... sulla questione palestinese, è stato questo il lunedì dei giovani studenti delle superiori ticinesi. Era in programma oggi infatti una giornata particolare promossa dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti.

Dopo una mattinata di discussioni in aula, con relatori differenti a dipendenza della sede, ragazze e ragazzi - dei licei cantonali, della SCC, della CPS-SPSS e della CSIA - si sono dati appuntamento a Bellinzona.

Il corteo, partito dalla stazione in direzione Piazza, si è poi diretto verso Piazza del Governo dopo uno stop in Piazza Collegiata.

Oltre agli slogan propal, antisionisti ("studenti e apprendisti antisionisti") e contro la guerra, e che condannano il consigliere federale ticinese Ignazio Cassis, i manifestanti hanno anche attaccato «i tentativi di censura intollerabili» all'organizzazione della giornata di oggi.

Negli scorsi giorni infatti il Sisa aveva già denunciato l'atteggiamento di alcune direzioni scolastiche. «Al Liceo Cantonale di Bellinzona, ad esempio, “sulle 16 proposte presentate, solo 7 sono state accettate dalla Direzione". Fra le 9 "censurate senza alcuna possibilità di dialogo, figurano tutte quelle dell’associazione umanitaria Future in Peace’».

«È stata una giornata di successo», ci ha confidato Ismael Camozzi, coordinatore del Sisa. «Siamo soddisfatti perché il movimento studentesco si è dimostrato forte e coerente. In primo luogo siamo riusciti ad aprire la scuola rivendicando che non operi in una campana di vetro. Secondariamente abbiamo concretizzato la manifestazione attraverso la nostra lettera aperta per la fine della complicità svizzera al genocidio del popolo palestinese. Dunque arriviamo a mettere pressione politica attraverso delle rivendicazioni chiare e pragmatiche».

Il corteo di Bellinzona, al quale secondo l'organizzazione avrebbero partecipato circa 500 studenti, «si è reso necessario per rimettere al centro dell'attenzione politica la questione palestinese».

E non sono mancati infine i riferimenti alle difficoltà riscontrate in alcune sedi scolastiche. «Ci aspettavamo critiche e attacchi da parte di Lega e UDC, ma non ci saremmo mai aspettati tentativi di sabotaggio e censura da parte di alcuni direttori».

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