Dal Ticino a Rio de Janeiro col gotha mondiale della chirurgia spinale

I due professionisti sono intervenuti come relatori. «Lavoravamo insieme a Lugano»
I due professionisti sono intervenuti come relatori. «Lavoravamo insieme a Lugano»
RIO DE JANEIRO / LUGANO / MENDRISIO - Si chiama Global Spine Congress ed è una delle conferenze più importanti al mondo sulla chirurgia spinale, organizzata a Rio de Janeiro dal 28 al 31 maggio. E, nell’elenco dei relatori, spiccano i nomi di due ticinesi: si tratta di Davide Croci e Alessio Chiappini.
L'evento - «Durante il congresso vengono discusse nuove tecnologie e si analizza come trattare diverse patologie, in particolare quelle rare», racconta Croci, 37 anni di Mendrisio, oggi assistant professor all’University of South Florida, dopo una formazione sviluppata fra Lugano, Basilea, Berna, Aarau, Florida e Utah.
Il rapporto fra colleghi - «Entrambi, avendo parecchia esperienza alle spalle, siamo intervenuti varie volte in eventi simili - aggiunge il chirurgo - Ma è la prima volta che, entrambi, eravamo fra i relatori allo stesso congresso». I due si conoscono da diverso tempo: «Quando io ero capoclinica all'EOC a Lugano - aggiunge Croci - Alessio era mio assistente al primo anno».
Gli interventi - I due interventi, tenuti davanti a una platea internazionale composta da oltre 2’000 chirurghi spinali, hanno trattato i nuovi approcci per trattare i tumori a livello cranio cervicale. Alessio Chiappini, invece, oggi capoclinica all’ospedale universitario di Basilea, ha parlato delle nuove tecniche chirurgiche per trattare patologie molto delicate a livello cranio cervicale.
Il legame col Ticino - «Ho mantenuto un bel legame col Ticino - aggiunge Chiappini, 35enne di Ponte Capriasca con una formazione fra il Ticino e Basilea - la famiglia è sempre nel cantone. Poi, la Svizzera è piccola, quindi ci sono pazienti ticinesi che vengono fino a Basilea. Oppure, capita ai congressi di ritrovare alcuni colleghi provenienti dal Ticino». Come, per esempio, il collega Croci: «Sì - conclude - è stato bello ritrovarci qui».





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