Dopo aver confessato ha puntato il dito contro l'uomo che, tuttavia, nega.
CHIASSO - Sulla morte della 40enne dello Sri Lanka deceduta in un appartamento di via degli Albrici a Chiasso, lo scorso 11 settembre, è rimpallo di accuse e controaccuse. Il marito, quella fatidica giornata, dapprima aveva chiamato i soccorsi, parlando di un attacco cardiaco, per poi confessare qualche giorno dopo di averla strangolata. In seguito ha attribuito la responsabilità al fratello, arrestato a fine ottobre a Bergamo ed estradato in Ticino pochi giorni fa.
Lui, interrogato dalle autorità cantonali, ha ammesso di essere stato nell'appartamento ma che quando è andato via, la cognata era viva. È intervenuto, come riporta la RSI, su richiesta del fratello per provare a calmare la lite in corso. Ha detto che la situazione è peggiorata dopo la sua partenza, avvenuta pochi minuti dopo l'arrivo, come testimoniano anche i filmati delle telecamere della dogana. Cosa sia successo durante la sua permanenza però, non si sa, non si conosce ancora nemmeno l'ora precisa del decesso della 40enne.