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CANTONEDal Ticino all'Iran, pressione sulla SEM per il caso "Mira"

17.02.23 - 13:47
Il movimento R-esistiamo si appella alla popolazione per richiedere di far tornare in Svizzera una donna e i suoi figli.
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Dimostrazione a Berna contro le violenze in Iran
Dimostrazione a Berna contro le violenze in Iran
Dal Ticino all'Iran, pressione sulla SEM per il caso "Mira"
Il movimento R-esistiamo si appella alla popolazione per richiedere di far tornare in Svizzera una donna e i suoi figli.

BELLINZONA - Un'ora di telefonate e mail. Tutte con un unico scopo: bombardare la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) e chiedere il rientro di Mira (nome di fantasia) e della sua famiglia dall'Iran. È l'azione prevista oggi, dalle 14 alle 15, dal collettivo R-esistiamo.

Mira, il marito e i figli erano giunti in Ticino circa quattro anni fa dopo aver subito violenze per aver appoggiato un conoscente che si opponeva a un matrimonio forzato. Dopo tre anni trascorsi in Ticino in attesa di ottenere l'asilo, nell'estate del 2022 Mira e la sua famiglia sono però stati rimpatriati in Iran dalla SEM. Il Governo svizzero e quello iraniano avevano loro garantito che nulla gli sarebbe accaduto, ma una volta arrivati il marito é stato prelevato e incarcerato dalla polizia. Ora, secondo la petizione lanciata dal Collettivo R-esistiamo, Mira e i suoi figli «sono in balia della violenza quotidiana dei soldati e della situazione generale di tensione nel Paese».

Il Collettivo chiede dunque alla popolazione di prendere parte al momento di pressione collettiva sulla SEM. «Se la politica migratoria svizzera è già di per sé inaccettabile non si può rimanere in silenzio sapendo di persone continuamente manipolate a rimpatriare in zone in cui sarebbero in pericolo, o in zone di guerra e di conflitto», si legge nella nota odierna. «Lanciamo un momento di azione per mettere pressione agli uffici responsabili rispetto a questa situazione disumana. Chiamate il numero: 058 465 11 11 e scrivete mail ai vertici della SEM christine.schraner.burgener@sem.admin.ch, claudio.martelli@sem.admin.ch e a dispo.tzch@sem.admin.ch».

Qui di seguito il link della petizione lanciata per il caso "Mira": https://chng.it/vgqBC8fb2b

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COMMENTI
 

max222 1 anno fa su tio
Non mi sembra che aver subito violenze per aver appoggiato un conoscente che si opponeva a un matrimonio forzato sia motivo per richiedere l'asilo in un altro paese !! Sarebbe come se tutte le vittime minacciate dalla mafia e criminalità in generale chiedessero asilo.

UtenteTio 1 anno fa su tio
Si pubblicano nomi, cognomi, numeri e dati privati aziendali, ma poi per privacy si nasconde il nome "Mira"?
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