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CANTONEEcco perché a tanti si è alzata l'imposta di circolazione

24.01.23 - 06:30
Diversi automobilisti delusi. Ma in realtà il cambiamento era stato ampiamente annunciato, come spiega l'esperto Aldo Barboni.
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Ecco perché a tanti si è alzata l'imposta di circolazione
Diversi automobilisti delusi. Ma in realtà il cambiamento era stato ampiamente annunciato, come spiega l'esperto Aldo Barboni.

CAMORINO - La nuova imposta di circolazione sembra creare confusione tra i ticinesi. Sui social e non solo. In molti si trovano a pagare di più rispetto a quanto immaginato. Anche se in garage hanno un'auto, a loro dire, sostenibile. La Sezione della circolazione è piuttosto sollecitata negli ultimi giorni. «E a tutti diamo spiegazioni», sottolinea Aldo Barboni, aggiunto e sostituto capo.  

Cambiamenti per circa 20.000 vetture – Dove sta l'inghippo? In fondo l'imposta di circolazione 2023 è frutto del voto popolare cantonale dello scorso 30 ottobre e dei successivi decreti approvati dal Gran Consiglio. Si sapeva che per circa 20.000 vetture immatricolate per la prima volta a partire dal 2009 la tassa 2023 avrebbe comportato un aumento più o meno importante. Per tutte le altre automobili la cui imposta è stata calcolata con la nuova formula, e stiamo parlando di circa 160.000 veicoli, ci sarebbe stato da pagare di meno. L’imposta 2023 rimane invece invariata per le circa 40.000 vetture immatricolate prima del 2009 in quanto beneficiano della moratoria. Sui social c'è chi accusa lo Stato di volere incassare di più. Barboni è chiaro nello smentire questa tesi. «La modifica comporta un'importante riduzione del gettito. Lo Stato quest'anno incasserà circa 23 milioni di franchi in meno rispetto allo scorso anno». 

Cicli di omologazione – Come è possibile però che chi pensava di possedere una vettura ecologica si trova a dovere pagare di più? «Chi meno inquina, meno paga. Questo è il motto del nuovo sistema. Negli ultimi anni su scala mondiale sono cambiati i cicli di omologazione. Quelli cioè che definiscono il consumo di CO2 di un veicolo. Ora gli strumenti di misurazione sono più precisi, ma soprattutto il dato relativo all’emissione di CO2 è diventato il parametro principale. L’imposta prelevata fino al 31 dicembre 2022 teneva in considerazione in particolare la massa totale e la potenza del veicolo».

Perché tanto stupore? – Le informazioni erano già state annunciate dalle autorità a suo tempo. Come si spiega tanto stupore? «Posso solo fare delle ipotesi – conclude Barboni –. La votazione è stata a fine ottobre e nonostante il tema concernesse quasi 250.000 detentori di veicoli, la partecipazione è stata del 35% circa. Bassa dunque. In più magari in molti non hanno ritenuto necessario informarsi più di quel tanto». 

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