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VALLE VERZASCAProsciugata la diga, emerge un sito archeologico

15.06.22 - 19:35
Sul fondo del lago artificiale della Verzasca sono venuti alla luce importanti reperti storici
Comune di Verzasca
Prosciugata la diga, emerge un sito archeologico
Sul fondo del lago artificiale della Verzasca sono venuti alla luce importanti reperti storici
Gli esperti interpellati collocano i ritrovamenti alla tarda Età del Bronzo (1200-900 a.C.)

VALLE VERZASCA - Lo svuotamento della diga della Verzasca ha rivelato un importante sito archeologico. A comunicare i risultati dello studio è stato direttamente il comune della Valle Verzasca attraverso una nota. Il fondale prosciugato aveva avuto un notevole impatto mediatico durante gli scorsi mesi, attirando molti visitatori. Sulla scia di questo interesse il comune aveva deciso di analizzare i manufatti che da sessant’anni si trovano sott’acqua. 

Lo storico Flavio Zappa, in collaborazione con Marco Bianconi di Mergoscia, hanno visitato e documentato cinque piccoli insediamenti rurali su entrambe le sponde del lago. Tra questi il Mött Caslásc, il piccolo promontorio, noto anche come l’Isola perché la sua sommità emerge in mezzo al lago in tempo di siccità.

Tarda Età del Bronzo - Oltre a strutture murarie di varia natura, riconducibili allo sfruttamento agricolo della zona negli ultimi tre o quattro secoli, sono stati rinvenuti sul promontorio cocci di ceramica, forme e decorazioni tali da far pensare a epoche molto antiche.

Tutti gli specialisti interpellati in merito sono stati concordi nell’indicare, come epoca di riferimento, la tarda Età del Bronzo (1200-900 a.C.). Informato della scoperta, il Servizio archeologia dell’Ufficio Beni Culturali (UBC), ha capito l’importanza di effettuare una verifica più approfondita. 

Riproduzione 3D - Già durante l’avvicinamento è stato fatto un rilievo fotografico dall'alto, che consentirà una riproduzione in 3D del sito. Al tempo stesso è stata allestita una documentazione fotografica completa dei reperti e delle strutture. Le ricerche hanno consentito di raccogliere un buon numero di frammenti di ceramica prodotti in epoche diverse: tutti molto ben conservati, alcuni presentano decorazioni. Il confronto con materiali già noti consentirà di definire una precisa collocazione nel tempo.

I ritrovamenti del Mött Caslásc sono tra i più antichi in Verzasca. Anche se i reperti e i campioni non sono ancora stati analizzati, le prime valutazioni consentono di confermare la presenza di un insediamento protostorico di grande interesse. Gli studiosi stima un’occupazione del sito almeno a partire dal IX secolo a.C. e fino all’epoca romana. Quanto basta per affermare che il Mött Caslásc è un sito archeologico di prim’ordine, da mettere probabilmente in relazione con il Castelliere di Tegna. Questo rilevamento aiuterà a colmare alcune lacune sulla storia del popolamento delle nostre valli. 

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