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SORENGO

«Record mondiale per la più cara bottiglia mai venduta»

Circa un milione di franchi, è la cifra spesa per una Romanée Conti del 1985 da 6 litri.
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«Record mondiale per la più cara bottiglia mai venduta»
Circa un milione di franchi, è la cifra spesa per una Romanée Conti del 1985 da 6 litri.
L'acquirente, che desidera rimanere anonimo, è un collezionista privato.
SORENGO - Quasi un milione di franchi. È questo il prezzo di vendita spuntato dalla AVU SA - azienda di Sorengo attiva nella distribuzione a persone facoltose di vini pregiati e rari -, per una bottiglia venduta a uno dei suoi clienti. Trattas...

SORENGO - Quasi un milione di franchi. È questo il prezzo di vendita spuntato dalla AVU SA - azienda di Sorengo attiva nella distribuzione a persone facoltose di vini pregiati e rari -, per una bottiglia venduta a uno dei suoi clienti.

Trattasi nello specifico di una Romanée Conti del 1985 da 6 litri del Domaine de La Romanée Conti, venduta ad un prezzo da capogiro: 900'000 euro (985'500,00 franchi) IVA esclusa.

La provenienza della bottiglia era impeccabile, originariamente proveniva da un ristorante 3 stelle Michelin di Firenze, famoso per la sua prestigiosa cantina. La bottiglia portava il numero di serie di #000001, che le dava un valore aggiuntivo.

L'acquirente, che desidera rimanere anonimo, è un collezionista privato e di solito acquista vini eccezionali per berli, fa sapere l'azienda del Luganese.

Insieme a questa bottiglia, che era la più costosa, l'acquirente ha acquistato altri vini di altissimo valore. Si trattava di una collezione che comprendeva anche una Romanée Conti del 1985 da 3 litri del valore di 450'000 euro (495'000 franchi) IVA esclusa. Il vino fa parte di una collezione più ampia che comprendeva 6 bottiglie da 6 litri e 6 bottiglie x 3 litri, tutte con il numero di serie #000001.

Fabio Cattaneo, CEO di AVU SA, commenta: «Questo è il Santo Graal del vino. Conosco questa collezione da 20 anni e ho sempre sognato di averla un giorno. L'abbiamo acquistata a dicembre e l'abbiamo offerta privatamente ad alcuni dei nostri collezionisti privati». 

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