«Senza il CCL i falegnami ticinesi in un limbo»

La recente decisione dell'associazione nazionale potrebbe gettare nel caos il settore: «Rischia di essere una giungla»
LUGANO - Non sono affatto contenti i sindacati della votazione sul CCL avvenuta negli scorsi giorni in seno all'Associazione svizzera fabbricanti mobili e serramenti (ASFMS) negli scorsi giorni.
Il motivo, è che a lato del contratto collettivo, non è stato invece approvato «il modello di pensionamento anticipato (MPA) che i sindacati avevano invece approvato in luglio».
Per questo motivo Ocst e Unia «esprimono forte preoccupazione per il vuoto contrattuale che si prospetta», ribadendo l'intenzione «di proseguire la battaglia per il sacrosanto diritto al prepensionamento» e chiamando in causa l'ASFMS.
Il rischio è che dal primo gennaio 2021, spiegano gli enti, si entri in una situazione di limbo: «Soprattutto in Ticino, dove la presenza di lavoratori distaccati, di padroncini e il costante ricorso al lavoro interinale, costituiscono un problema reale anche per le stesse imprese. Senza CCL si rischia una vera e propria giungla, dove il dumping sociale e salariale e la concorrenza sleale tra imprese saranno all’ordine del giorno».




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