Sushi a mezzanotte negli uffici di Plein: è polemica

A lamentarsi, questa volta, sono i genitori dei fattorini del food-delivery. E il sindacato Ocst rincara la dose
LUGANO. A marzo erano state delle pizze ordinate alle dieci di sera, in un meeting andato per le lunghe, a innescare la polemica. Nel quartier generale di Philipp Plein a Lugano era arrivato l'Ispettorato del lavoro: «Un'intrusione scandalosa» per lo stilista italo-tedesco.
Fattorini in difficoltà - Lunedì sera la casa di moda c'è ricascata. Questa volta, a suscitare lamentele è stata una cena a base di sushi: un ordine «ingente» che ha mandato in tilt i fattorini delle consegne a domicilio. Persino i genitori si sono lamentati per l'orario insolito (oltre mezzanotte) a cui i giovani “driver” sono tornati a casa. «Ci siamo preoccupati, pensavamo fosse successo qualcosa» raccontano a tio.ch/20minuti.
«Problemi con l'ordine» - L'azienda di food-delivery conferma che «in effetti c'è stato un problema». Non tanto per l'orario dell'ordine – arrivato alle 21.30 – quanto per la quantità di cibo richiesta. «Siamo abituati a fornire il servizio entro 30-40 minuti, ma in questo caso il ristorante ha impiegato circa due ore a preparare i pasti» spiegano i titolari. «Dovremo ricompensare i fattorini per il disturbo».
Il sindacato in allerta - Non sappiamo come sia andata a finire la riunione con cena (tardiva) aziendale. L'ufficio stampa di Philipp Plein non ha risposto alle nostre domande. Di certo, il sushi è andato di traverso all'Ocst, che nei mesi scorsi ha criticato duramente il noto marchio di moda.
Lavoro fino a notte fonda - «I dipendenti ci segnalano condizioni di impiego inaccettabili, ma quasi sempre lo veniamo a sapere alla fine del rapporto di collaborazione. Orari di lavoro al limite, stress e forti pressioni» spiega il sindacalista Paolo Coppi. «Il fatto che l'azienda continui su questa linea di condotta è confermato dalle segnalazioni, ma è evidente a tutti: banalmente le luci degli uffici sono sempre accese, fino a notte fonda». Una situazione «al limite della legge» che si ripercuote, in questo caso, anche sul settore delle consegne a domicilio: «Un altro ambito precario che va monitorato» secondo il sindacalista.




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