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CANTONEAlzheimer a 53 anni: "I ricordi? Sono il presente"

18.03.15 - 08:00
La storia di Samantha e la sua lotta contro la malattia
Alzheimer a 53 anni: "I ricordi? Sono il presente"
La storia di Samantha e la sua lotta contro la malattia

LUGANO - Un lavoro importante, fatto di cifre, tanta responsabilità e soddisfazioni. Questa era la vita da broker di Samantha (nome di fantasia, ndr), 53 anni e donna in carriera. Ora il passato è diventato solo un ricordo. Anzi no, "è una sorta di nebbia", precisa la nostra interlocutrice. Già, perché l’Alzheimer l’ha colpita in pieno, l’ha travolta con una potenza tale da farla vacillare. "Una mattina, mentre stavo facendo colazione, non mi ricordavo più come si chiamava quello strano oggetto che stavo utilizzando. Non riuscivo a scovare nella mia mente che quello che avevo in mano era un cucchiaio. Poi gli oggetti 'senza nome' sono aumentati. La diagnosi medica è stata rapida: Alzheimer. Non sapevo se ridere o se piangere. Io non potevo avere questa malattia... ma la realtà era lì, scritta nero su bianco sul referto medico".

Il passato si trasforma in presente - "L’altro giorno una delle mie figlie mi ha chiesto: ti ricordi l’anno scorso che buona cena abbiamo mangiato in quel ristorante di Barcellona? Beh, io non ricordavo nemmeno di essere stata a Barcellona. Pensate che avevo ancora in testa quel ristorante? Ormai il passato è diventato il presente. Per carità, la malattia non ha ancora avuto la meglio su di me, però mi sta togliendo ogni mese qualcosa. Dalla mia testa, da questo computer che portiamo in giro noi esseri umani, alcuni dati sono stati cancellati purtroppo".

Malata? Diversamente sana? - "Non mi piace essere etichettata, non mi piace essere additata come quella con l’Alzheimer. A me piace dire che sono diversamente sana. I farmaci che prendo per il momento sono efficaci, non lavoro più, ma conduco una vita normale fatta a volte di alcuni vuoti. Una sorta di giornata al groviera: gustosa ma con dei buchi (sorride, ndr)".

L’unica paura: dimenticare la famiglia – “Non ho grandi paure, sto affrontando la malattia di petto. So che non posso sconfiggerla ma posso sicuramente “controllarla”. Ho però un unico timore: svegliarmi la mattina e non riconoscere il volto di mio marito o quello delle mie figlie. Questo mi fa soffrire.. non voglio pensarci”.

Una finzione assolutamente reale – “Ho visto il film Still Alice, che è ancora nelle nostre sale. La protagonista, come me, era affermata nel suo lavoro. Poi, grazie a degli accertamenti medici scopre di avere una forma pre-senile di Alzheimer. Lì tutte le basi che aveva gettato per il suo futuro, le sue sicurezze, sono crollate in un solo istante. È un po’ la mia storia. Diciamo che la finzione questa volta ha colpito nel segno. E sapete una cosa? Mi ricordo molto bene l’intera pellicola”.

I sintomi? A volte “banali” – Il più precoce ed evidente sintomo è in genere la perdita significativa della memoria. Spesso si associano anche numerosi disturbi collaterali come: la difficoltà nell’esecuzione delle attività quotidiane, con conseguente perdita dell’autonomia, alcuni disturbi del linguaggio come l’impoverimento e il ricorso a frasi stereotipate.

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