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CARASSOStrada 'forestale': il Patriziato ci riprova

21.06.07 - 11:48
Le associazioni ambientaliste Pro Natura Ticino, WWF Svizzera italiana, Associazione Traffico e Ambiente della Svizzera italiana, Associazione per lo studio e la conservazione degli Uccelli della Svizzera italiana continuano ad avere molti dubbi.
Strada 'forestale': il Patriziato ci riprova
Le associazioni ambientaliste Pro Natura Ticino, WWF Svizzera italiana, Associazione Traffico e Ambiente della Svizzera italiana, Associazione per lo studio e la conservazione degli Uccelli della Svizzera italiana continuano ad avere molti dubbi.

CARASSO - Non c’è due senza tre: il Patriziato di Carasso ha pubblicato per la terza volta, in una forma leggermente rivista, il suo progetto di strada 'forestale' per accedere alle cascine sui monti. Il primo progetto era stato bocciato dal Tribunale amministrativo, il secondo era stato ritirato in quanto non corrispondeva alle richieste del Cantone, mentre il terzo è molto simile al secondo, tanto da sollevare di nuovo, in alcune associazioni ambientaliste, interrogativi già esposti: in particolare l’eccessivo impatto sul paesaggio e la mancanza dell’interesse forestale.

L’ultimo progetto si differenzia da quello precedente "in sostanza solo perché inserisce sul percorso stradale, dal costo di 4,7 milioni, alcuni posteggi dichiarati esplicitamente come tali (o come “piazzali per il deposito e l’esbosco del legname”)", si legge in una nota stampa delle associazioni. Opponendosi nuovamente al progetto, "troppo incisivo sul paesaggio", le associazioni ne contestano l’asserito interesse forestale che, come affermano le stesse nella nota stampa, "complice l’accondiscendenza della Sezione forestale cantonale, serve solo per attingere sussidi pubblici per accedere a rustici privati".

In un incontro con il Patriziato, svoltosi il 10 maggio scorso, le associazioni avevano esplicitamente chiesto che venisse dimostrato l’interesse forestale dell’opera, sul quale però l’incarto pubblicato resta totalmente silente. Esse avevano inoltre ribadito che in base alla sentenza del 2 marzo 2005 del Tribunale amministrativo cantonale, che aveva affossato definitivamente il primo progetto, la strada non fosse autorizzabile senza una propria base pianificatoria. "Confidando che la base pianificatoria venga allestita in un prossimo futuro - concludono le associazioni - il Patriziato ha tuttavia preferito ignorare questi segnali e caricare l’autorità per la terza volta d’un esame che rischia nuovamente di sfociare in un nulla di fatto".

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