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CARASSOLe associazioni ambientaliste reputano improponibile la strada “forestale”

12.02.07 - 11:35
Con un’opposizione congiunta cinque associazioni nazionali e quattro cantonali si oppongono alla proposta del Patriziato di Carasso relativa ad una strada forestale per accedere ai monti sopra il paese. Secondo le associazioni il Patriziato ripropone, con le stesse carenze, un progetto già bocciato dal Tribunale amministrativo nel marzo 2005. Le associazioni propongono quindi di allacciare i monti con un progetto ottimizzato della filovia Carasso-Baltico.
Le associazioni ambientaliste reputano improponibile la strada “forestale”
Con un’opposizione congiunta cinque associazioni nazionali e quattro cantonali si oppongono alla proposta del Patriziato di Carasso relativa ad una strada forestale per accedere ai monti sopra il paese. Secondo le associazioni il Patriziato ripropone, con le stesse carenze, un progetto già bocciato dal Tribunale amministrativo nel marzo 2005. Le associazioni propongono quindi di allacciare i monti con un progetto ottimizzato della filovia Carasso-Baltico.

CARASSO - Il Patriziato di Carasso, a fine gennaio, ha riproposto il progetto di strada 'forestale' per accedere ai monti sopra il paese. Rispetto alla versione precedente, naufragata dinnanzi al Tribunale amministrativo nel 2005, quella attuale si ferma più in basso, a quota 950 metri sul confine comunale con Monte Carasso. In tal modo la strada non raggiunge più le vaste proprietà patriziali sul fianco destro della Valle di Gorduno con le quali si era giustificato il progetto precedente. Essa non allaccia un sol metro quadrato di bosco patriziale ma lo lambisce soltanto nell’ultima tratta prima del piazzale finale.

Il Patriziato, secondo nove associazioni ambientaliste (cantonali e nazionali), non ha addotto giustificazioni alla natura forestale dell’opera ma menziona soltanto una vecchia rete d’esbosco, approvata dalla Confederazione 20 anni or sono, di cui essa fa parte. Ma quella decisione, stando alle dichiarazioni fatte dall’ispettore forestale federale al Patriziato stesso, non ha più validità alcuna. I costi della strada ammonterebbero a 4,7 milioni; i benefici forestali restano invece ignoti poiché manca ogni riferimento al bosco che si vorrebbe gestire, alle modalità e ai costi che ne deriverebbero.

Le associazioni ambientaliste (ossia Pro Natura, il WWF, l’Associazione traffico e ambiente, la Ficedula e la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio), si oppongono all’opera stradale il cui impatto sulla natura e il paesaggio sarebbe, a loro giudizio, del tutto eccessivo rispetto ad un’ipotetica utilità pubblica. Le associazioni denunciano peraltro "l’accondiscendenza dell’amministrazione forestale cantonale - si legge in una nata stampa - apparentemente pronta a investire, chissà per quali motivi, soldi pubblici in una strada di interesse prevalentemente privato per la quale non può attendersi sussidi forestali federali".

Secondo le associazioni ambientaliste la gestione dei boschi sopra Carasso non richiede alcun accesso stradale. "Anche se esso fosse disponibile in modo del tutto gratuito - affermano le associazioni - la gestione forestale resterebbe comunque largamente deficitaria". Per l’accesso alle residenze e all’Alpe Monda presso il Baltico, secondo gli ambientalisti, il miglior allacciamento (sia dal punto di vista paesaggistico che da quello economico) sarebbe la filovia che tuttavia rispetto alla domanda pubblicata in gennaio andrebbe ottimizzata con almeno una stazione intermedia supplementare per garantire un adeguato accesso ai monti".

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