Un giorno di ritardo le costa 2140 franchi di indennità

Una donna, disoccupata e in cerca di lavoro, si è vista decurtare di dieci giorni la propria indennità. Il motivo della sanzione non convince la consigliera di Stato per l'Economia e l'Impiego
Una donna, disoccupata e in cerca di lavoro, si è vista decurtare di dieci giorni la propria indennità. Il motivo della sanzione non convince la consigliera di Stato per l'Economia e l'Impiego
GINEVRA - 2139 franchi persi per un solo giorno di ritardo. Sì, perché all'Ufficio cantonale dell'impiego di Ginevra non si scherza con le scadenze. Lo ha imparato a sue spese una donna momentaneamente senza lavoro.
I fatti - La Tribune de Genève racconta infatti che la povera sventurata, un'artista disoccupata, ha perso dieci giorni di indennità sui ventitré cui aveva diritto - cioè 2139 franchi - per una leggerezza.
Quale? Aver consegnato a quello che è il nostro Ufficio Regionale di Collocamento le sue dieci ricerche di lavoro con un giorno di ritardo. Interpellata dal quotidiano ginevrino, ha dichiarato di aver trasmesso le prove delle candidature il 6 giugno, anziché il 5.
Scuse non accettate - Un ritardo dovuto, secondo lei, al fatto che stava seguendo nel contempo una formazione, nonostante soffrisse anche di una tendinite. La donna ha cercato di spiegare la situazione, sostenendo che avrebbe potuto mettersi in malattia, ma non lo aveva fatto per poter frequentare il corso. Una buona volontà che, però, non è stata compresa.
Di fatto, considerandola recidiva a causa di un precedente ritardo nel 2023, il Centro cantonale per l'impiego ha applicato la legge alla lettera e ha mantenuto la sanzione.
Alla Tribune, la consigliera di Stato responsabile dell'Economia e dell'Impiego, Delphine Bachmann, afferma di aver sollecitato Berna affinché si avvii una riflessione sulle sanzioni - giudicate controproducenti dalla SECO - e il loro impatto su chi si trova a subirle.





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