Atti sessuali con fanciulli, pena confermata per l'ex allenatore del Neuchâtel

Complessivamente cinque adolescenti sono risultati vittime dell'ex allenatore che, secondo una perizia, soffre di pedofilia omosessuale
NEUCHÂTEL - Il Tribunale federale (TF) ha confermato la pena di 34 mesi di prigione, di cui 12 da scontare, nei confronti di un ex allenatore delle giovanili del FC La Chaux-de-Fonds (NE) e avvocato di Neuchâtel in particolare per atti sessuali con fanciulli. Ha quindi respinto sostanzialmente il ricorso presentato contro la sua condanna. Il Tribunale cantonale neocastellano (TCN) dovrà tuttavia riesaminare la questione delle spese a carico del ricorrente.
Nel maggio 2024, il TCN lo aveva riconosciuto colpevole di atti sessuali con fanciulli, nonché coazione, coazione sessuale e ripetute vie di fatto. La sentenza comportava il divieto a vita di esercitare un'attività professionale e non professionale con i minori e l'ingiunzione di continuare il trattamento psichiatrico.
Il Tribunale cantonale neocastellano aveva inoltre confermato l'addebito totale delle spese a suo carico. Anche questo aspetto era stato contestato dall'imputato nel suo ricorso al Tribunale federale, nella misura in cui era stato completamente assolto dai reati relativi a due ulteriori vittime e da altri capi d'accusa.
Cinque vittime - Complessivamente cinque adolescenti sono risultati vittime dell'ex allenatore che, secondo una perizia, soffre di pedofilia omosessuale. L'uomo aveva una «forte influenza» sulle sue vittime, che si trovavano in una situazione di dipendenza. Sceglieva giovani che erano in situazioni delicate e vulnerabili, senza una figura paterna. Li attirava con regali, viaggi per le partite di calcio e offrendo loro un apprendistato, uno stage o lavori saltuari.
I giovani non erano in grado di resistere alle aggressioni dell'uomo, che temevano e consideravano come un padre. Le vittime dormivano nello stesso letto o nella stessa stanza dell'imputato, dovevano spogliarsi davanti a lui e fare la doccia o stare nudi. L'imputato insaponava alcune delle vittime, le asciugava, spalmava crema sulle loro parti intime.
Tre vittime, che all'epoca dei primi fatti avevano tra i 13 e i 15 anni, hanno avuto il coraggio di sporgere denuncia. Due di loro avevano poi presentato ricorso contro la sentenza di primo grado secondo cui l'imputato, nato nel 1975, era stato condannato, nel dicembre 2022, a 22 mesi di reclusione, con sospensione della pena per tre anni. La condanna era stata resa più severa in seconda istanza.
Sentenza dettagliata - Ad eccezione della critica relativa alla ripartizione delle spese nei procedimenti dei gradi inferiori, il TF ha respinto quindi tutte le richieste dell'uomo in una decisione pubblicata oggi. Il ricorrente criticava in particolare il fatto che l'istanza inferiore non avesse rilevato il significato sessuale di alcune delle sue azioni.
Nella sua sentenza di 49 pagine, il TF ha sottolineato come il Tribunale cantonale neocastellano abbia risposto a ciascuna delle contestazioni "in modo esaustivo e convincente". Non ha accolto nemmeno la critica del ricorrente relativa alla pena detentiva. Aveva chiesto una pena pecuniaria che riteneva «più adeguata» alla sua colpa, che considerava «lieve».
Nel 2017, l'uomo aveva però già avuto a che fare con la giustizia neocastellana per atti simili. Il tribunale cantonale lo aveva poi prosciolto dalle accuse a suo carico, in base al principio di "in dubio pro reo". In primo grado, l'ex allenatore era stato condannato a otto mesi di reclusione sospesi.




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