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SVIZZERA

Appartamenti da sogno... che non esistono

In Svizzera aumenta il numero di persone ingannate da falsi annunci immobiliari. Ecco come funziona la frode
Tamedia AG/Reto Oeschger
Appartamenti da sogno... che non esistono
In Svizzera aumenta il numero di persone ingannate da falsi annunci immobiliari. Ecco come funziona la frode

SVITTO - Appartamenti bellissimi, posizione ideale, prezzi sorprendentemente bassi: a volte tutto sembra troppo bello per essere vero. In Svizzera, però, i truffatori hanno trovato un nuovo modo per approfittare della "disperazione" di chi cerca casa. Pubblicano annunci di affitto online e chiedono cospicui anticipi a potenziali inquilini, ma gli immobili semplicemente non esistono.

L'allerta - La scorsa settimana il Forum svizzero dei consumatori ha lanciato un avvertimento su questo tipo di frode. Stando alle testimonianze raccolte da 20 Minuten, diverse persone sono incappate nella truffa. Quando Joel ha trovato l’annuncio, non credeva ai propri occhi: un appartamento di quattro locali e mezzo, in posizione centrale a Svitto per soli 1'300 franchi al mese.

La richiesta di anticipo - «Nonostante un po’ di diffidenza, ho deciso di contattare la locatrice», racconta. Ma i problemi sono iniziati quando il ragazzo ha chiesto di fissare una visita. «Mi piacerebbe mostrarle l’appartamento, ma al momento vivo in Germania», ha risposto via mail la presunta proprietaria. Ha poi spiegato di aver avuto una brutta esperienza con un ex inquilino e, per questo, di voler gestire l’affitto tramite una “società immobiliare internazionale”.

Il sito truffaldino - Si trattava — almeno apparentemente — di Airbnb, o meglio di un sito che lo imitava. Lì Joel avrebbe dovuto pagare il primo mese di affitto in anticipo. «Non mi sono reso conto subito che si trattava di una truffa, ma la situazione mi sembrava sospetta», racconta. Per sicurezza, ha interrotto i contatti prima di versare il denaro.

Appartamenti fantasma - Simon, che sta attualmente cercando un appartamento, dice di aver incontrato più volte lo stesso schema truffaldino. Solo nell’ultima settimana, ne ha individuati sei. Il copione era quasi sempre identico: la presunta locatrice si trovava all’estero — a volte in Spagna — e chiedeva di versare la cauzione tramite un finto sito di Booking.com.

L'indirizzo che non esiste - «I messaggi erano sempre uguali, cambiava solo l’indirizzo», spiega Simon. In un caso, però, i truffatori avevano esagerato: l’indirizzo indicato non esisteva affatto. Inoltre, ha notato che molti annunci, anche dopo essere stati rimossi, ricomparivano pochi giorni dopo con “nuovi” presunti proprietari.


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