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SAN GALLO

Abolire il contante? L'88% degli svizzeri è contrario

Sempre più svizzeri dicono «no» al pagamento senza contanti
Foto Deposit
Fonte ats
Abolire il contante? L'88% degli svizzeri è contrario
Sempre più svizzeri dicono «no» al pagamento senza contanti
SAN GALLO - L'88% degli svizzeri è contrario ad abolire il contante, un dato ulteriormente in crescita rispetto al 72% rilevato in precedenza: è quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'università di San Gallo (HSG) in collaborazione con Phil...

SAN GALLO - L'88% degli svizzeri è contrario ad abolire il contante, un dato ulteriormente in crescita rispetto al 72% rilevato in precedenza: è quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'università di San Gallo (HSG) in collaborazione con Philoro, società di commercio di metalli preziosi con sede a Wittenbach (SG). Sono state interrogate 1000 persone fra luglio e settembre in tutte e tre le principali regioni linguistiche.

«I pagamenti con carta di credito e altre soluzioni senza contanti sono diventati molto popolari dopo la pandemia di coronavirus, ma pochissime persone vogliono fare completamente a meno di monete e banconote", afferma Christian Brenner, direttore di Philoro, citato in un comunicato odierno.

Secondo Sven Reinecke, professore alla HSG e responsabile del locale istituto di marketing, all'origine dell'accresciuta popolarità del contante vi è la situazione di incertezza geopolitica. «In tempi di crisi la gente accumula sempre più contanti come riserva di valore», spiega l'esperto.

La contrarietà a rinunciare alle banconote è aumentata in modo deciso in quasi tutte le fasce di età: è passata dal 69% all'82% fra i 18-29enni, dal 70% all'84% fra i 30-39enni, dal 60% all'87% fra i 40-49enni e dal 90% al 96% fra gli ultra 59enni. L'unico gruppo che mostra un calo, seppur lieve (dall'88% all'87%) è quello dei 50-59enni. Si nota anche una chiara tendenza in base ai livelli di reddito: più esso è basso, maggiormente diventa probabile che le persone vogliano conservare i contanti.

L'opinione dei partecipanti al rilevamento è influenzata dal fatto che un terzo teme una crisi finanziaria fra 1-3 anni, il 27% fra 3-5 anni e il 17% fra 5-10 anni. «In tempi di crisi le persone non solo accumulano più contanti, ma anche metalli preziosi, soprattutto l'oro: sono molto richiesti come copertura», osserva Brenner.

«Malgrado le incertezze geopolitiche ed economiche attualmente però molte persone vendono i metalli preziosi per realizzare i guadagni o per accedere a fondi liquidi», conclude il dirigente.

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