«Perché Berna non vuole introdurre i radar anti-rumore?»

Lo scorno del “senatore” ginevrino Antonio Hodgers che parla di «un attacco al federalismo» e di una delegittimazione dei diritti cantonali
GINEVRA - I ritardi nell'introduzione dei radar anti-rumore sono motivo di delusione per il consigliere di Stato ginevrino Antonio Hodgers. Il fatto che il Consiglio federale abbia frenato sulla questione deve essere «motivato da ragioni politiche», afferma in un'intervista diffusa oggi dai giornali del gruppo CH Media.
La collaborazione con l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) era promettente e tutti i semafori erano verdi, precisa Hodgers. In effetti il governo a metà ottobre aveva parlato di "esito positivo" dopo il progetto pilota condotto proprio a Ginevra per testare i radar in grado di rilevare i veicoli rumorosi.
Tuttavia, l'esecutivo aveva aggiunto come vi fossero alcune problematiche a livello giuridico da approfondire prima di proseguire. Hodgers definisce tale rallentamento un «attacco al federalismo», che priva i cantoni dei mezzi necessari.
Altri Paesi, come la Francia, puntano già su apparecchi simili, fa notare il politico: «Interverremo sicuramente con la Confederazione e cercheremo il dialogo con il ministro dell'ambiente Albert Rösti». Una piccola minoranza degli utenti della strada è responsabile del frastuono eccessivo, ha inoltre sottolineato il consigliere di Stato.




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