Malgrado le promesse e l'ottimismo di Baume-Schneider i posti letto sono agli sgoccioli. E l'inverno è ancora lontano.
BERNA - La nuova, per non scrivere ennesima, crisi dei migranti di Lampedusa sta mettendo alle strette l'Italia di Giorgia Meloni e tutto il sistema di accoglienza dell'Unione Europea.
Anche la Svizzera, e nella fattispecie il confinante Ticino, deve preoccuparsi? In realtà non per forza, almeno stando a quanto dichiarato alla NZZ dalla Segreteria di Stato della Migrazione (SEM).
In Svizzera perlopiù passando per i Balcani
A chiedere asilo nella Confederazione, anche in questo autunno già preventivato come particolarmente caldo, sono migranti giunti fino alle nostre latitudini attraverso la cosiddetta rotta dei Balcani, passando anche per la Turchia.
Come confermato dalla SEM, da gennaio 2023 in quel di Lampedusa sono sbarcati circa 26'000 persone provenienti perlopiù dalla Guinea o dalla Costa d'Avorio. Quest'anno la Svizzera ha ricevuto solo 350 richieste d'asilo da parte di cittadini guineani o ivoriani. La meta privilegiata di queste persone non sarebbe quindi il nord, ma piuttosto l'ovest, ovvero la Francia.
Un agosto da bollino rosso
Rimettendo mano alle statistiche, Berna conferma quindi le stime precedenti: ovvero 28'000 domande entro la fine dell'anno. Lo scenario peggiore (ovvero quello di 35'000 richieste d'asilo) è ancora possibile, e con una non trascurabile probabilità che va «dal 35 al 40%».
Agosto, comunica sempre la SEM, è stato da picco: con 3'001 domande (+38%) e 5'763 valicamenti illegali della frontiera (a luglio erano stati 3'721).
L'ottimismo di Baume-Schneider, e i fatti
Passando invece alla questione alloggi, le parole - sempre stando alla NZZ - non sarebbero sostenute dai fatti. L'ottimismo della consigliera federale socialista Baume-Schneider perl'accordo trovato con i Cantoni per 1'800 posti ulteriori nelle strutture cantonali della protezione civili sarebbe mal riposto: molti cantoni (anche grandi come Berna, Ginevra e Zurigo) attualmente semplicemente non sarebbero in grado di garantirli.
Questo quando i centri federali sono già quasi a capienza con un tasso d'occupazione del 76% con circa 2'400 posti disponibili. Se a settembre il tasso di domande dovesse essere sulla falsariga di quello di agosto (in realtà è probabile che sia più alto), mentre scriviamo questi potrebbero già essere esausti.
Il picco di arrivi dovrebbe però calare con l'arrivo dei mesi più freddi, che rende meno appetibile tanto la rotta dei Balcani quanto la traversata del Mediterraneo.
Quella pressione mai esercitata sull'Italia
Per quanto riguarda un'altra delicatissima (e spinosa), ovvero la controversa decisione dell'Italia di non accogliere più migranti provenienti dalla Svizzera secondo il protocollo di Dublino, l'approccio di Baume-Schneider è quello di non esercitare pressione: «Ci aspettiamo che la vicina Penisola onori i suoi obblighi e continuiamo a chiedere i trasferimenti conformemente al Trattato».
Una passività, questa, che fa gioco ai partiti critici all'operato della socialista, fra questi senz'altro l'Udc (e in Ticino anche la Lega) e il Partito liberale democratico.
Gli accordi con l'Italia non vi hanno insegnato nulla ?! Ul taglian se al ta frega mi in co al ta frega duman ( vedi Cassis )
Esatto.
Un vecchio detto recita: chi vive sperando. Bella consigliera federale che abbiamo, pronta a fidarsi dell’Italia…
Strano secondo i dati del viminale tanti maschi e giovani. Ma io lo visto in Etiopia solo le donne lavorano.
Cara Italia ma non ti conviene donare quell'inutile isola sperduta alla Tunisia e buona notte al secchio?
Bravo, così poi hanno la rampa di lancio per partire all'assalto della Sicilia!
Il futuro dell’Europa è a rischio ..,
Siiii non è una bella situazione
Cominciare a studiare il corano, che l'è mei...
Il futuro dell’Europa potrebbe diventare il presente rappresentato dal disastro che ha provocato in Africa.