Sulzer saluta la Russia

Il gruppo elvetico ha deciso di lasciare il territorio del Paese in guerra, dove è presente da diversi decenni
ZURIGO/MOSCA - Dopo aver in un primo tempo ridotto le attività in Russia, il gruppo industriale elvetico Sulzer ha ora deciso di lasciare definitivamente il paese in guerra. La società vende con effetto immediato le sue filiali sul territorio russo, dove è presente da diversi decenni e impiega 300 persone. Lo indica Sulzer in una nota odierna, nella quale non precisa i dettagli finanziari.
«Il consiglio di amministrazione si rammarica della necessità di aver dovuto adottare questa decisione dopo decenni di attività in Russia», si legge nel comunicato. Tuttavia, dopo un'attenta valutazione delle opzioni disponibili, il ritiro e la vendita delle attività costituiscono la soluzione migliore per tutte le parti interessate.
Sulzer assicura ai suoi 300 dipendenti il miglior supporto possibile nel processo di cessione. La settimana scorsa, il gruppo industriale aveva indicato che le sue attività in Russia rappresentavano il 2,7% delle vendite totali nel 2021. Gli ordini in questo mercato sono crollati dell'80% nel primo trimestre rispetto all'anno precedente.
All'inizio di aprile il gruppo industriale aveva dichiarato di essere pronto a sospendere le operazioni in caso di inasprimento delle sanzioni. Sulzer fornisce prodotti necessari per il funzionamento di infrastrutture critiche, come le forniture di elettricità e acqua.
Giovedì scorso, Sulzer ha anche annunciato la chiusura dei suoi due siti in Polonia, poiché il paese ha inserito l'azienda nell'elenco di quelle colpite da sanzioni a causa del suo principale azionista, l'oligarca russo Viktor Vekselberg, che detiene una partecipazione del 49% nella società attraverso Tiwel Holding. Le due filiali locali Sulzer Pumps Wastewater Poland e Sulzer Turbo Services Poland sono state chiuse con effetto immediato.




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