
BERNA - L'influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) si sta avvicinando alla Svizzera. Dopo diversi casi nel sud della Germania, è infatti stata rilevata la presenza del virus in un cigno a Costanza. È quindi altamente probabile che l'epizoozia raggiunga anche il nostro paese, come fa sapere oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV).
Secondo le attuali conoscenze, la malattia attualmente in circolazione non è trasmissibile all'uomo. Ma sono necessarie misure precauzionali per proteggere il pollame domestico, impedendo tra l'altro il contatto tra quest'ultimo e gli uccelli selvatici.
I detentori di pollame sono chiamati a osservare quanto segue:
- alimentare e abbeverare il pollame solo in locali di stabulazione non accessibili agli uccelli selvatici;
- rispettare rigorosamente le misure di biosicurezza come cambiare le scarpe prima di entrare nei locali di stabulazione, indossare abiti da lavoro appositi per questa zona, disinfettare le mani;
- sono ancora possibili detenzioni all’aperto e uscite al pascolo ma occorre eseguire i preparativi necessari per tenere eventualmente gli animali in un’area con clima esterno; le griglie esistenti devono essere controllate per verificare la presenza di fori;
- si ricorda in particolare ai detentori amatoriali che la registrazione delle aziende avicole è obbligatoria.
Dalla fine di ottobre, i casi di influenza aviaria sono aumentati notevolmente negli uccelli acquatici selvatici dell’Europa settentrionale. All’inizio di novembre sono comparsi anche i primi casi nelle aziende avicole. Con la migrazione degli uccelli, il virus si è diffuso verso ovest e verso sud. Gli uccelli acquatici selvatici che svernano in Svizzera sono già arrivati e sono attualmente fermi. L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria segue da vicino la situazione.