I giudici sono divisi: per due di loro l’unione appare sospetta. Secondo il terzo, invece, «il matrimonio può avere alla base sentimenti forti»
LOSANNA -Un uomo di 56 anni che sposa una ragazza di 21 anni. Straniera. Può sembrare un “copione” già visto ed è esattamente quello a cui hanno pensato due giudici della Corte di diritto amministrativo del Tribunale cantonale vodese, che hanno rifiutato di riconoscere l’unione celebrata all'estero.
Nell’aprile del 2016 la giovane donna vietnamita aveva inoltrato domanda per venire sul territorio svizzero con l’obiettivo di imparare il francese. La sua richiesta era stata rifiutata, in quanto nel suo paese erano disponibili dei corsi intensivi che le avrebbero permesso di raggiungere lo stesso scopo.
Sei mesi più tardi allo stesso nome è stata depositata in Svizzera una domanda di matrimonio con un 56enne, un uomo poco più giovane rispetto ai genitori della ragazza. L'incontro è avvenuto “per caso” con il 56enne svizzero originario di Ho Chi Minh, che ha donato 8’700 franchi alla famiglia della ragazza per aiutarli a estinguere i loro debiti e mensilmente versa loro un importo che equivale al doppio rispetto a uno stipendio medio in Vietnam.
Nel luglio del 2017, a seguito di "un'osservazione" sul posto da parte dei servizi consolari, la Sezione della popolazione ha rifiutato l’unione, giustificandola con “mancanza di attività o interessi comuni” tra i due. Il matrimonio è stato celebrato il mese successivo in Vietnam e la coppia ha chiesto il riconoscimento in Svizzera.
Di fronte all’ennesimo rifiuto, è stato presentato ricorso la scorsa estate. E sul giudizio si sono chinati tre giudici, con idee divergenti. Come riferisce 20 minutes, infatti, secondo uno di loro il matrimonio potrebbe avere alla base «sentimenti forti» e la differenza d’età potrebbe venire percepita diversamente nel paese estero. Gli altri due, però, hanno giudicato il matrimonio come un modo per «aggirare la legge» e «ottenere la residenza per la ragazza».