La pratica osservata dal carcere di Champ-Dollon, per il Tribunale federale, è conforme ai diritti umani
GINEVRA - Il Tribunale federale (TF) considera ammissibile la pratica osservata dal carcere di Champ-Dollon (GE), i cui detenuti sono sottoposti sistematicamente ad una perquisizione corporale dopo contatti con i visitatori. Il provvedimento è giudicato conforme ai diritti umani.
Con una sentenza pubblicata oggi, i giudici di Losanna hanno respinto il ricorso di un detenuto sottoposto sull'arco di un anno a 38 perquisizioni durante le quali è stato costretto a svestirsi. Un trattamento considerato degradante e inumano dal prigioniero, un uomo incarcerato a Champ-Dollon dal 2012.
Secondo il TF, la Corte europea dei diritti dell'uomo non ha mai rimesso in causa il principio della perquisizione corporale quando essa è giustificata dal fatto che il detenuto ha avuto un contatto fisico con una terza persona, durante il quale potrebbero essere introdotti nel carcere oggetti o sostanze potenzialmente pericolosi.
Anche se esistono altri mezzi di sorveglianza o di investigazione per garantire la sicurezza in una prigione, la Corte suprema ricorda che i Cantoni dispongono di un largo margine di manovra nell'organizzazione del loro sistema carcerario.