Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Parità tra euro e franco, la Banca nazionale svizzera non dovrebbe agire massicciamente

Lo pensano gli analisti di Credit Suisse, e spiegano perché
Depositphotos (alekc79)
Fonte Ats Awp
Parità tra euro e franco, la Banca nazionale svizzera non dovrebbe agire massicciamente
Lo pensano gli analisti di Credit Suisse, e spiegano perché
ZURIGO - Per la prima volta da oltre sette anni, oggi un euro è costato temporaneamente meno di un franco. Ciò non indurrà la Banca nazionale svizzera (BNS) a intervenire massicciamente, affermano esperti di Credit Suisse (CS) in...

ZURIGO - Per la prima volta da oltre sette anni, oggi un euro è costato temporaneamente meno di un franco. Ciò non indurrà la Banca nazionale svizzera (BNS) a intervenire massicciamente, affermano esperti di Credit Suisse (CS) in uno studio pubblicato questa sera.

La BNS difficilmente prenderà misure specifiche per prevenire un ulteriore apprezzamento del franco, e questo per due ragioni, si legge nel documento. In primo luogo, il rischio di deflazione è scomparso e con esso uno dei principali argomenti della BNS per indebolire il franco. Gli analisti di CS fanno riferimento al tasso d'inflazione annuale di febbraio, che era del 2,2%, e stimano che il rincaro si assesterà intorno al 2% nei prossimi mesi.

In secondo luogo, il tasso di cambio corretto per l'inflazione e ponderato per il commercio non ha ancora raggiunto livelli estremi. Con un cambio di 1,00 franchi per un euro, il tasso di cambio reale risulterebbe di circa il 2% al di sotto del livello del gennaio 2015, quando la BNS ha abbandonato il saggio minimo con l'euro. Rispetto al picco della pandemia di Covid-19, è inferiore dell'1,3%, hanno indicato gli esperti.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE