
MELBOURNE - In attesa di debuttare in Formula 1 con la Haas il 21 marzo a Melbourne - in occasione del GP d'Australia - Mick Schumacher si è espresso in merito alla prossima stagione, parlando anche di suo padre Michael, vera e propria icona di questa disciplina. «Penso che a Melbourne sarà molto emozionante», ha analizzato il recente vincitore del campionato di Formula 2, sulle colonne di "Bild am Sonntag". «Mia mamma Corinna sarà felicissima. Lei è sempre stata molto importante per me, ci confrontiamo spesso ed è sempre la prima a chiamarmi. È la numero uno. Mi è sempre sembrata molto fiduciosa sul mio percorso di crescita e quando dice qualcosa alla fine si avvera. Finora ha sempre avuto ragione(...)».
Ma cosa si aspetta dalla prossima stagione il 21enne, figlio del sette volte campione del mondo? «Il mio obiettivo è quello di crescere in fretta, cercando di non perdere tempo. Voglio imparare il più possibile e non posso farmi intimorire dai grandi piloti, sono esseri umani anche loro. Alcuni sono dei campioni e si sono resi protagonisti di prestazioni incredibili nella loro carriera, ma nonostante questo bisogna imporsi e dare il massimo, guidando nella maniera più dura - seppur leale - possibile. Nelle altre categorie ho sempre fatto così. Il più forte di sempre in F1? Mio padre è stato il migliore di tutti i tempi, non c'è mai stato nessuno come lui nella storia di questo sport».
In attesa di debuttare in Formula 1 con la Haas il 21 marzo a Melbourne - in occasione del GP d'Australia - Mick Schumacher si è espresso in merito alla prossima stagione, parlando anche di suo padre Michael, vera e propria icona di questa disciplina. «Penso che a Melbourne sarà molto emozionante», ha analizzato il recente vincitore del campionato di Formula 2, sulle colonne di "Bild am Sonntag". «Mia mamma Corinna sarà felicissima. Lei è sempre stata molto importante per me, ci confrontiamo spesso ed è sempre la prima a chiamarmi. È la numero uno. Mi è sempre sembrata molto fiduciosa sul mio percorso di crescita e quando dice qualcosa alla fine si avvera. Finora ha sempre avuto ragione(...)».
Beh, naturalmente mi riferivo al grandissimo Gilles, comunque anche di tanti altri piloti che hanno suscitato emozioni, grandi emozioni, grandissime emozioni. Hanno appena finito di rilasciare su RTS2 un documentario su Senna. Vogliamo dire che Ayrton Senna ha lasciato un segno, ha fatto piangere milioni di persone quando è morto ed in continuazione si parla di lui. Nel documentario è stato ben spiegato chi era Senna al di là delle capacità di guida fuori dal comune, purtroppo non ritengo un Hamilton allo stesso livello, qui la banalità come dici bene anche te, è di casa e dirò di più, non vedo grandi emozioni nelle sue vittorie perché nessune emozioni suscitano le sue vittorie, sempre scontate, banali e sterili. E poi manca una Ferrari sul podio, speriamo di vederla presto perché una Ferrari che vince è sempre una gran festa, le folle si scatenano e le emozioni esplodono, speriamo .