«Non c'era carburante militare al porto»

Le autorità smentiscono quella che sembrava l'ipotesi più accreditata per la tragedia di Bandar Abbas
BANDAR ABBAS - «Non c'erano carichi di carburante militare o a uso militare nel sito del porto Shahid Rajaee, dove ieri si è verificata la grande esplosione», ha dichiarato il portavoce del Ministero della Difesa iraniano, Reza Talaeinik, citato dalla TV di Stato.
Intanto la Mezzaluna Rossa iraniana ha annunciato che il numero delle vittime dell'esplosione è salito a 28. Il capo della Mezzaluna, Pirhossein Kolivand, citato da un sito governativo, ha dichiarato che alcuni dei feriti sono stati trasferiti a Teheran per ricevere cure mediche.
Un deputato, in ispezione nell'area, ha riferito che l'esplosione ha causato altre piccole esplosioni in container vicini e che circa 10'000 container, stoccati nell'area del molo del porto, sono esplosi di conseguenza.
Nel frattempo, diversi Paesi, tra cui Russia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Venezuela, Giappone, India e Pakistan, hanno finora espresso le loro condoglianze alle autorità iraniane per l'accaduto.




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