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Uno Stato spaccato in nome delle pensioni

FRANCIAUno Stato spaccato in nome delle pensioni

19.03.23 - 22:45
In tutta la Francia sono stati condotti centinaia di arresti a seguito delle manifestazioni che si fanno sempre più violente
Afp
Uno Stato spaccato in nome delle pensioni
In tutta la Francia sono stati condotti centinaia di arresti a seguito delle manifestazioni che si fanno sempre più violente

PARIGI - Da un lato e dall'altro si urla alla democrazia. Ma in Assemblée nationale è stato forzato il passaggio di un disegno di legge senza che i parlamentari potessero esprimersi. Sostenitori e oppositori ai macronisti ricevono minacce di morte sui social e per le strade si verificano scontri tra cittadini e polizia.

Se la situazione in Francia era già tesa dall'inizio dell'anno - e in particolare da febbraio, quando i sindacati hanno chiamato a scioperare e a protestare contro la Riforma delle Pensioni, fortemente voluta e sostenuta dal governo - negli ultimi cinque giorni i rapporti Stato-popolazione si sono ulteriormente incrinati.

In diverse città dell'Esagono, prima fra tutte Parigi, studenti, lavoratori e pensionati sono scesi in strada accusando il presidente Emmanuel Macron di essersi «chiuso in un bunker» e pretendendo le sue dimissioni e quelle della premier Élisabeth Borne. Nate tutte pacificamente, le proteste, con il passare delle ore, sono quasi tutte degenerate, in particolare a causa della presenza di gruppi black block.

Momenti estremamente violenti - Nella capitale, ma non solo, dei manifestanti hanno costruito delle vere e proprie barricate e dato fuoco alle tonnellate di spazzatura che da giorni non vengono raccolte dai netturbini. Sono stati lanciati sassi, molotov e petardi contro la polizia che, nonostante avesse sfilato insieme agli studenti lo scorso giovedì, ha risposto in forze e in maniera, forse, eccessivamente violenta.

Dai video infatti è possibile vedere più agenti su una sola persona. Tirare calci anche alla testa e manganellate. In un filmato condiviso dal tabloid francese Brut, per esempio, si vede un agente afferrare una donna per il cappuccio della felpa. Lei, molto giovane, non riesce a respirare e cerca di tirare via dal collo il tessuto che le blocca il fiato. Il video in questione mostra momenti di guerriglia violenti a tal punto che la visione è sconsigliata agli utenti più sensibili.

Centinaia di arresti - Lato cifre, stando a LeParisien 64 persone sono state fermate venerdì sera a Parigi e 122, tra cui dodici minorenni, nella serata di sabato.

Guardando a tutta la Francia, in totale la notte scorsa sono stati portati via dalla polizia 169 manifestanti. Per quanto concerne il bilancio dei feriti non sono ancora state emesse delle cifre.

Nuovi scioperi e iniziative - Il traffico ferroviario francese è stato estremamente perturbato negli ultimi tre giorni. A partire da venerdì mattina, infatti, a livello nazionale sono rimasti fermi due convogli su tre.

Per dare ulteriore filo da torcere al governo, alcuni militanti sindacali hanno occupato nelle scorse ore il casello dell'autostrada A1, che connette Lilla a Parigi, e lasciano passare tutte le auto senza alcun pagamento. A Parigi centinaia di manifestanti stanno nel frattempo occupando un intero centro commerciale.

Considerando che è probabile che domani venga votata la sfiducia al governo, sono attese per lunedì nuove manifestazioni al cui margine potrebbero verificarsi nuovi - e intensi - scontri.

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COMMENTI
 

Dex 12 mesi fa su tio
Dittatura

falco8 12 mesi fa su tio
Risposta a Dex
Tecnicamente sì, vedremo se i francesi che di solito tagliano la testa ai monarchi faranno lo stesso con quello ora in carica. Buffo come da noi in CH si accetta come pecorelle TUTTE le decisioni dei nostri contabili dittatori mentre in altri paesi basta poco a causare il terremoto politico e sociale.

Adegheiz 1 anno fa su tio
Meno male che è Putin il non democratico

Brissago 1 anno fa su tio
Risposta a Adegheiz
Che c'entra una legge sbagliata per la riforma pensionistica francese che crea giustamente malumori e disordini tra la popolazione, con la guerra folle del dittatore?

Riarena81 1 anno fa su tio
Risposta a Brissago
C’entra che il principio è uguale. La decisione non deve essere presa unicamente dal Presidente di una nazione, Perché sennó…è dittatura anche questa.
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