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Strage nella scuola in Texas, le reazioni si concentrano sulla questione delle armi

Da Barack Obama a Joe Biden, dal Papa fino a Matthew McConaughey, originario proprio di Uvalde
AFP
Strage nella scuola in Texas, le reazioni si concentrano sulla questione delle armi
Da Barack Obama a Joe Biden, dal Papa fino a Matthew McConaughey, originario proprio di Uvalde
UVALDE - Sono 21 le vittime della strage che si è consumata ieri in una scuola elementare di Uvalde, in Texas. Salvador Ramos ha aperto il fuoco uccidendo 19 bambini e due maestre prima di essere freddato dalle forze dell'ordine. Prima di comp...

UVALDE - Sono 21 le vittime della strage che si è consumata ieri in una scuola elementare di Uvalde, in Texas. Salvador Ramos ha aperto il fuoco uccidendo 19 bambini e due maestre prima di essere freddato dalle forze dell'ordine. Prima di compiere la strage il diciottenne ha sparato anche alla nonna, che ora è ricoverata in gravi condizioni. In passato il ragazzo aveva frequentato la stessa scuola elementare della strage.

Le reazioni - In merito alla sparatoria che ha sconvolto gli Stati Uniti, e non solo, sono giunte reazioni da ogni parte del pianeta. Il Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres si è detto «profondamente sconvolto». «È particolarmente straziante che la maggior parte delle vittime siano bambini. Il mio pensiero va alle famiglie e ai cari delle vittime, e alla comunità di Uvalde» si legge nel tweet. 

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha speso parole riguardanti la strage: «Sono profondamente rattristato dalla notizia dell'uccisione dei bambini innocenti in Texas. Il popolo ucraino condivide il dolore dei parenti e degli amici delle vittime e di tutti gli americani» si legge in un tweet. Parole di solidarietà sono arrivate anche dal ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba: «In quanto nazione che soffre per la perdita di giovani vite innocenti, l'Ucraina condivide il dolore dei nostri amici statunitensi». 

La questione delle armi - A intervenire sul tema delle armi ci ha pensato anche l'ex presidente Barack Obama: «Io e Michelle siamo al fianco delle famiglie di Uvalde. Ma siamo anche arrabbiati. Il nostro Paese è paralizzato non dalla paura, ma da una lobby delle armi e da un partito politico che non hanno mostrato alcuna volontà di agire per prevenire queste tragedie. È scaduto il tempo per agire, per qualsiasi tipo di azione» ha dichiarato senza mezzi termini. 

Parole simili sono state utilizzate dall'attuale presidente: «Possiamo e dobbiamo fare di più. È il momento di trasformare il dolore in azione» e di affrontare la lobby delle armi, ha affermato Joe Biden appena rientrato dal suo viaggio in Asia. «Perché vogliamo vivere con questa carneficina? Perché continuiamo a consentire che questo accada? Per l'amor del cielo dov'è la nostra spina dorsale?».

Sulla questione delle armi è intervenuto anche Papa Francesco: «Ho il cuore affranto per la strage nella scuola elementare in Texas. Prego per i bambini, per gli adulti uccisi e per le loro famiglie. È tempo di dire basta al traffico indiscriminato delle armi! Impegniamoci tutti perché tragedie così non possano più accadere». 

A esprimersi poco dopo la strage è stato anche l'attore Matthew McConaughey, originario proprio della cittadina di Uvalde: «La vera chiamata all'azione ora per ogni americano è di guardarsi con attenzione e riflessione allo specchio e chiedersi: "A cosa diamo veramente valore?" Non possiamo sospirare ancora una volta, cercare scuse e accettare queste tragiche realtà come uno status quo. Questa è un'epidemia che si può controllare, e da qualsiasi parte stiamo, sappiamo tutti che possiamo fare di meglio».

 

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