Cerca e trova immobili
ARMENIA

Morti altri 26 separatisti armeni

Continuano gli scontri nella regione del Nagorno-Karabakh
keystone-sda.ch (AZERBAIJAN DEFENCE MINISTRY / HA)
Ventisei militari armeni sono morti in serata nel corso degli scontri con le forze dell'Azerbaigian.
Fonte Ats Ans Afp
Morti altri 26 separatisti armeni
Continuano gli scontri nella regione del Nagorno-Karabakh
EREVAN - Ventisei militari armeni sono morti in serata nel corso degli scontri con le forze dell'Azerbaigian nell'autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh. Lo ha reso noto con un comunicato il ministero della difesa della provincia secessionist...

EREVAN - Ventisei militari armeni sono morti in serata nel corso degli scontri con le forze dell'Azerbaigian nell'autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh. Lo ha reso noto con un comunicato il ministero della difesa della provincia secessionista sostenuta dall'Armenia.

«Ventisei soldati dell'Esercito di difesa del Karabakh sono morti» in combattimento, si legge nella nota, mentre continuano gli scontri.

L'Azerbaigian riferisce che tra ieri notte e stamattina «intensi combattimenti» tra le forze azere e i separatisti armeni del Nagorno-Karabakh «sono proseguiti lungo l'intero fronte». Lo riporta l'agenzia Tass.

Secondo l'Azerbagian, le forze armene avrebbero tentato di «riprendere le posizioni perdute» con azioni militari nelle direzioni di Fizuli-Jabrailsky e Agder-Tertersky, ma sarebbero state respinte dalle truppe azere, che ora riferiscono di portare avanti un'offensiva per conquistare la cittadina di Fizuli.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE