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GUERRA IN UCRAINA

Zelensky è diventato un ostacolo?

Un popolo stremato, armi in ritardo e, ora, lo scandalo corruzione. Per l'Ucraina, quello in arrivo si preannuncia come l'inverno più duro dall'inizio della guerra.
AFP
Fonte red
Zelensky è diventato un ostacolo?
Un popolo stremato, armi in ritardo e, ora, lo scandalo corruzione. Per l'Ucraina, quello in arrivo si preannuncia come l'inverno più duro dall'inizio della guerra.

KIEV - «L’inverno più duro». La previsione, guardando all'Ucraina, è dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) che vede nella stagione in arrivo il momento più difficile per Kiev dall'inizio della guerra nel febbraio del 2022. Un inverno freddo e cupo. E non si parla solo delle ovvie dinamiche meteorologiche che inevitabilmente congelano il fronte, ma dei contraccolpi dello scandalo corruzione - un problema che nell'ex repubblica sovietica non è una novità - che ha travolto alcuni funzionari di Energoatom, la compagnia statale che ha in gestione le centrali nucleari ucraine.

Come è ormai noto da alcuni giorni, si parla di una sorta di "tangentopoli" con un giro di bustarelle di circa 100 milioni di dollari. Una vicenda in cui è coinvolto, tra gli altri, anche l'imprenditore Timur Mindich, fedelissimo del presidente Zelensky e quindi motivo d'imbarazzo per le alte sfere di Kiev. Mindich, nel frattempo già ribattezzato dalla stampa come il "re delle tangenti", ha lasciato il paese il giorno prima che gli agenti del Nabu, l'ufficio anticorruzione ucraino, si presentassero, bussando, alla sua porta.

La vicenda, rileva l'ISPI, «rende la situazione estremamente pericolosa per Zelensky», che è «salito al potere nel 2019 con una campagna incentrata sulla lotta alla corruzione», dato «che Mindich è suo socio nella Kvartal 95, la piattaforma mediatica su cui Zelensky ha costruito la sua fama di comico prima di dedicarsi alla politica».

Non solo. Sempre Zelensky «aveva cercato di limitare l’autonomia delle agenzie anticorruzione a luglio, dopo che queste avevano avviato indagini sui suoi alleati ed ex soci in affari», salvo poi fare un passo indietro, messo all'angolo dalle proteste interne e dalle pressioni degli alleati in Europa. E ora, con lo scandalo che divampa, il presidente ucraino teme che la fiducia in lui riposta da parte dell'Occidente possa erodersi ulteriormente.

Sarà quindi un inverno duro. Forse più per Volodymyr Zelensky che non per l'Ucraina. Lo scandalo potrebbe infatti spingere l'Occidente a uno sprint per trovare un accordo con Mosca. E a questo punto, con una popolazione ucraina stremata da (quasi) quattro anni di guerra, qualcuno potrebbe chiedersi se l'ostacolo per raggiungere una tregua non sia proprio il presidente ucraino.

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