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ITALIA / AUSTRIA

Si sveglia dal coma dopo 10 mesi: «Mamma...»

In coma da luglio, in seguito ad un arresto cardiaco ed un parto prematuro, Cristina si è svegliata
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Foto illustrativa.
Si sveglia dal coma dopo 10 mesi: «Mamma...»
In coma da luglio, in seguito ad un arresto cardiaco ed un parto prematuro, Cristina si è svegliata
«È una gioia incredibile» ha detto il marito, che ha lanciato una campagna di crowdfunding per le cure
INNSBRUCK - Una donna italiana di 37 anni si è svegliata ieri da un coma lungo 10 mesi. Il tutto è iniziato nel luglio del 2020, quando Cristina Rosi, incinta di sette mesi, è rimasta vittima di un arresto cardiaco. Trasportata d...

INNSBRUCK - Una donna italiana di 37 anni si è svegliata ieri da un coma lungo 10 mesi.

Il tutto è iniziato nel luglio del 2020, quando Cristina Rosi, incinta di sette mesi, è rimasta vittima di un arresto cardiaco. Trasportata d'urgenza in ospedale, i medici sono riusciti a salvarla, ma è purtroppo entrata in un coma profondo, con determinati danni neurologici. In quegli attimi, i dottori hanno anche deciso di far nascere la bambina, Caterina, con un parto cesareo d'emergenza. 

In Aprile, la donna è stata trasferita in una clinica privata di Innsbruck, in Austria, per ricevere delle cure specifiche di riabilitazione neurologica. 

Oggi, tra lo stupore del marito e del padre che le stavano affianco, Cristina si è svegliata, chiedendo della madre: «Mamma», è stata la sua prima parola. Lo ha raccontato il marito della donna al quotidiano La Nazione: «Non ce lo aspettavamo, è stata una gioia incredibile dopo tanta sofferenza».

Sebbene la situazione sia ancora difficile, gli specialisti sono ottimisti e la donna «è presente», e sta iniziando un programma di riabilitazione. Presto, si spera, potrà finalmente riunirsi con la figlia, anch'essa protagonista di un lungo periodo di riabilitazione tra ospedali e cliniche, viste le difficoltà di una nascita forzata prima del tempo.

Il tutto è stato possibile anche grazie a tante persone comuni, che hanno contribuito - e stanno ancora contribuendo - al pagamento delle cure tramite una pagina di crowdfunding che ha raccolto più di 170'000 euro.

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