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STATI UNITIIl vaccino che ha fatto infuriare Trump

12.11.20 - 20:50
Il presidente americano non ha gradito la tempistica dell'annuncio di Pfizer e ha chiesto di indagare
keystone-sda.ch (Chris Kleponis / POOL)
Il vaccino che ha fatto infuriare Trump
Il presidente americano non ha gradito la tempistica dell'annuncio di Pfizer e ha chiesto di indagare
Intanto arriva la notizia che per la revisione e l'approvazione da parte della Food & Drug Administration potrebbero essere più lunghi.

WASHINGTON D.C. - Gli Stati Uniti sono l'unico paese al mondo con un numero di casi di coronavirus a otto cifre. Nelle ultime 48 ore, nel paese sono stati registrati quotidianamente oltre 142mila nuovi contagi, ma l'attenzione del presidente Trump - che, sbagliandosi, ha più volte ripetuto che i media si sarebbero scordati della pandemia all'indomani delle elezioni - sembra essere focalizzata esclusivamente sulle sue possibilità di ribaltare il verdetto delle urne.

Anche l'annuncio di un vaccino efficace da parte di Pfizer e BioNTech, accolto lunedì con euforia dalle borse in tutto il mondo, non è riuscito a suscitare entusiasmo nel presidente americano, che al contrario è andato su tutte le furie, puntando il dito - stando al Washington Post - contro la Food & Drug Administration (Fda).

Secondo i retroscena, a scatenare l'ira di Trump sarebbe stata la tempistica della notizia diffusa da Pfizer, proprio all'indomani delle proiezioni definitive sul risultato delle urne. E così - stando a quanto riferito da un funzionario della Casa Bianca - il presidente avrebbe poi chiesto al Segretario della salute e dei servizi umani, Alex Azar, di «andare a fondo» della questione.

Fortunatamente, l'assenteismo del presidente americano «non sta impattando negativamente» sulla lotta in prima fila contro la pandemia, ha assicurato il dottor Anthony Fauci ai microfoni di Good Morning America, sulla rete ABC. «Siamo in una situazione difficile e non dobbiamo mollare».

I tempi si dilatano - Nel frattempo, arriva la notizia che i tempi ipotizzati per la revisione e l'approvazione da parte della Fda potrebbero essere un po' più lunghi. Secondo Larry Corey, direttore del Covid-19 Prevention Network, una decisione non arriverà prima di Natale, o poco prima. «Voglio chiarire le aspettative sui tempi - ha dichiarato -. Si tratta di una grossa decisione, ci sono moltissimi dati da analizzare e valutare».

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