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Filippo ha aggiunto che «l'avvenire delle nostre democrazie dipende in primo luogo dallo sguardo che abbiamo sul mondo»
BRUXELLES - «Non cedere al cinismo e all'indifferenza sterile», ma «reimparare a provare meraviglia» nel quotidiano e «osare vedere le cose con un altro sguardo, nonostante le difficoltà personali o l'insicurezza nel mondo»: è il monito che il re Filippo del Belgio ha lanciato in occasione del tradizionale messaggio di Natale ai belgi, aggiungendo che «l'avvenire delle nostre democrazie dipende in primo luogo dallo sguardo che abbiamo sul mondo».
Il discorso, diffuso per la prima volta anche su Facebook, il primo dopo gli attentati di Bruxelles, non menziona mai apertamente la minaccia terroristica. Filippo cita però indirettamente il contesto generale di incertezza politica e sociale, tra le tensioni provocate dalla crisi dei migranti e la virata verso partiti populisti e di estrema destra.
Il Belgio dovrà votare in autunno per le amministrative e l'anno prossimo per le legislative e le regionali, in un'atmosfera politica nazionale che si sta surriscaldando.
