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COMO: Bossi disse “Mi pulisco il c… con il Tricolore”, la Camera dice no ad autorizzazione a procedere
Il leader della Lega usò l’infelice espressione durante un comizio a Cabiate indicando una bandiera italiana che sventolava da una vicina scuola
COMO: Bossi disse “Mi pulisco il c… con il Tricolore”, la Camera dice no ad autorizzazione a procedere
Il leader della Lega usò l’infelice espressione durante un comizio a Cabiate indicando una bandiera italiana che sventolava da una vicina scuola
CABIATE –
Ora Umberto Bossi potrà tranquillamente pulirselo con il Tricolore: almeno a parole. La Camera dei Deputati ha detto no all’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per vilipendio dopo che durante un comizio a Cabi...
CABIATE –Ora Umberto Bossi potrà tranquillamente pulirselo con il Tricolore: almeno a parole. La Camera dei Deputati ha detto no all’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per vilipendio dopo che durante un comizio a Cabiate, indicando una bandiera italiana che sventolava da una vicina scuola, disse “Io il Tricolore lo uso per pulirmi il culo”. L’aula di Montecitorio ha confermato quanto già deciso dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere poche settimane fa e che aveva giudicato insindacabili le affermazioni dell’attuale Ministro per le Riforme considerandole “opinioni espresse nell'esercizio delle sue funzioni” come recita l'articolo 68 della Costituzione. Il no alla concessione all'autorizzazione è passato con 311 a favore contro 185 contrari. Bossi, dunque, non verrà pi§u processato in Appello, processo che era in programma, fra l’altro, in questi giorni, dopo la condanna inflitta dal Giudice Monocratico di Cantù, Nicoletta Cremona. Al momento del voto dai banchi della Margherita è stata sventolata la bandiera tricolore per qualche minuto prima che intervenisse il Presidente della Camera per invitare i deputati a toglierla. A favore dell'insindacabilità delle affermazioni di Bossi si sono espressi i deputati della maggioranza, Rifondazione comunista e, a titolo personale, il diessino Antonio Soda. Ieri il Ministro delle Riforme, invece, aveva diffuso una dichiarazione nella quale in sostanza definiva “poco felice quella frase pronunciata a caldo durante un comizio e in un momento di particolare tensione della lotta federalista. Per cui ora non posso riconoscermi in quella dichiarazione”. Ma la protesta del centrosinistra si è fatta sentire subito dopo la chiusura della seduta. "Il tricolore non si può amare a fisarmonica e secondo le convenienze - contesta Giuseppe Fioroni della Margherita - Bossi ha chiesto scusa, ammettendo la colpa. Ma mentre un privato cittadino sarebbe stato punito, un rappresentante del popolo, che dovrebbe essere portatore di maggiori doveri, nella logica di questa maggioranza continua a essere, come sempre, portatore di privilegi difesi a denti stretti contro ogni logica, per pochi intimi". Il diessino Valdo Spini ha rincarato la dose dicendo che “Bossi dovrebbe dimettersi da Ministro”. “Due anni fa - ricorda il capogruppo di An alla Camera, Ignazio La russa, - esattamente l'11 gennaio 2000, la Camera votò a favore dell'insindacabilità di Bossi con i voti determinanti del centrosinistra, allora al governo, per l’accusa di aver risposto a una signora che esponeva il tricolore da una finestra “Il tricolore lo metta nel cesso, signora. Ho ordinato un camion a rimorchio di carta igienica tricolore, personalmente, visto che è un Magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore.Il 23 maggio dell'anno scorso Bossi era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, per vilipendio della bandiera dal Giudice di Cantù per alcune frasi pronunciate nel comizio del 26 luglio del 1997 a Cabiate (Como), durante la festa della Padania. Nel suo intervento, Bossi si riferì alla bandiera tricolore che sventolava su una scuola vicina, affermando, tra l'altro: "Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il c...".
di Bob Decker
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