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"Almighty Consciousness", per evadere dalla quarantena

È il corto di due studenti ticinesi a Losanna, frutto di circa 100 ore di lavoro
"Almighty Consciousness", per evadere dalla quarantena
ALESSANDRO PANELLI E ALEX TOSI
La locandina di "Almighty Consciousness".
"Almighty Consciousness", per evadere dalla quarantena
È il corto di due studenti ticinesi a Losanna, frutto di circa 100 ore di lavoro
LUGANO - Come abbiamo avuto modo di dire più volte nelle scorse settimane, il doversi fermare a causa della pandemia ha scatenato la creatività degli artisti ticinesi. Anche di quelli in trasferta. Alessandro Panelli e Alex Tosi, studen...

LUGANO - Come abbiamo avuto modo di dire più volte nelle scorse settimane, il doversi fermare a causa della pandemia ha scatenato la creatività degli artisti ticinesi. Anche di quelli in trasferta.

Alessandro Panelli e Alex Tosi, studenti ventenni all'Università di Losanna, si sono ritrovati soli nell'appartamento lasciato dagli altri coinquilini tornati in Ticino e hanno deciso di realizzare "Almighty Consciousness". Il cortometraggio mette in scena una sorta di evasione - a tratti onirica - dalla condizione alienante della quarantena. La affronta in modo originale e a tratti sarcastico: il protagonista è un personaggio singolare e fuori dagli schemi che invita alla riflessione sulla fragilità dell’esistenza ma nel contempo all’apprezzamento del valore della vita. Un simpatico cactus di nome Nemo (che tradotto dal latino significa Nessuno…) è l’unica sua fonte di compagnia di questo periodo assurdo.

Panelli - iscritto a lettere e cinema nella città sul Lemano - non è alla sua prima opera cinematografica ma qui debutta come attore. Tosi - studente di filosofia e psicologia - si è occupato delle riprese e del sonoro e anche per lui è una prima volta. La coppia ha quindi curato il prodotto dalla A alla Z. «La cosa più difficile è stata realizzare dei piani sequenza da circa due minuti con una produzione di sole due persone» spiegano gli autori, che hanno speso circa 100 ore nella realizzazione del corto. «Oltre a recitare e gestire la camera dovevamo anche tenere il microfono, assumendo posizioni a volte anche molto ridicole. Tra l’altro la luce del sole era la nostra key light, essendo l’unica fonte luminosa di tutto il set per l’intera durata del film».

"Almighty Consciousness" è il sequel indiretto di un altro cortometraggio, "(H)ourglass", al quale ha lavorato anche il loro compagno studente in sociologia Marco Faillace e che è stato selezionato ad alcuni festival. Anche quest'ultima opera seguirà un percorso festivaliero ma può essere visto contattando gli autori su Instagram oppure per e-mail. «L'obiettivo è di trovare qualcuno che creda nei nostri progetti e distribuisca i nostri lavori!» spiegano Alessandro e Alex.

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