Fabrizio Sirica e cofirmatari si schierano in sostegno all’appello presentato al Municipio, chiedendo di fare luce sui provvedimenti
LOCARNO - Il caso dei due dipendenti del comune di Locarno licenziati lo scorso anno torna a far discutere. Martedì scorso, 61 dipendenti hanno sottoscritto un appello a favore del reintegro dei due ex colleghi. E oggi - a tre giorni di distanza - ad esprimersi è infine la politica, che interpella l’Esecutivo per fare chiarezza sui provvedimenti in questione.
Schierandosi a sostegno delle maestranze, Fabrizio Sirica e cofirmatari (Pier Mellini, Damiano Selcioni, Simone Beltrame, Mauro Cavalli, Matteo Buzzi e Marko Antunovic) chiedono al Municipio se intenda o meno dar seguito all’appello, motivando l’eventuale rifiuto.
Il duplice provvedimento è stato preso nell’ambito dell’applicazione dell’articolo ROD che disciplina il numero massime di assenze oltre le quali si è licenziabili. A tal proposito, gli interpellanti sottolineano come in entrambi i casi non si sia trattato «di assenteismo o scarsa propensione al lavoro», ma di assenze «dovute ad infortuni professionali». E infatti, proseguono i firmatari, il Municipio non ha messo in discussione né il curriculum professionale, né il lavoro svolto (per quasi due decenni) dagli operai, né tantomeno la validità dei certificati medici presentati.
«A cosa è dovuto questo drastico cambio di rotta nella gestione del personale?», chiedono inoltre Sirica e firmatari, ponendo la lente tanto sulla «freddezza» con cui il Municipio ha gestito i due licenziamento quanto sulla figura del nuovo responsabile della gestione del personale.
Le domande dell'interpellanza