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L’avvocato Luigi Mattei ha chiesto il proscioglimento per il suo cliente che quella sera: «Ha corso, ha corso e basta»
LUGANO - «Era la determinazione della vittima a uccidere che impressiona», ha commentato l’avvocato di Fidan Berisha, Luigi Mattei. Il gruppo degli imputati, ha spiegato nella sua arringa che colui che si è presentato a Chiasso con l’intenzione di uccidere qualcuno era la vittima. Il portoghese, negli ultimi mesi, aveva preso una brutta strada, influenzato dall’amico e socio di spaccio albanese.
I messaggi - Mattei si è a lungo concentrato sui messaggi e sulle conversazioni della vittima durante il suo ultimo giorno. Convinto delle minacce alla sua famiglia, ha avuto «un impazzimento» che lo ha spinto a volersi vendicare. Secondo Mattei: «Quella sera voleva uccidere almeno Berisha». Insomma un momento di pazzia, secondo l’avvocato, favorito dall’uso di droghe e alcol.
La corsa - Fidan Mavraj era andato a Chiasso per mettere a posto la questione con gli albanesi, per spaventarli, per porre fine alle minacce. Non si aspettava di incontrare il portoghese. Inoltre, sul luogo del delitto, si sarebbe limitato solamente a correre. «Cosa ha fatto Mavraj? Niente: prima è corso in avanti, poi è corso indietro. Quando vide la vittima si nascose dietro il corpo di Berisha».
L'avvocato ha chiesto quindi il proscioglimento da tutte le accuse, rimettendosi al giudizio della corte per l'omissione di soccorso: «Almeno una chiamata la si poteva fare».
