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CANTONEL’esperto su fiumi e torrenti. «Mai improvvisarsi. Sempre accanto a un esperto»

22.05.24 - 06:30
Dopo il tragico incidente del kayaker nel Melezza, parla l'esperto
Ti-Press
L’esperto su fiumi e torrenti. «Mai improvvisarsi. Sempre accanto a un esperto»
Dopo il tragico incidente del kayaker nel Melezza, parla l'esperto

LUGANO - La scomparsa, ormai da giovedì scorso, del 29enne inglese, noto “kayaker” e produttore multimediale, nelle acque della Melezza ha suscitato clamore. Il giovane, che scoprì l'amore per le rapide e il kayak dopo una gita scolastica all'età di nove anni, non è ancora stato ritrovato mentre è stato recuperato il suo kayak.

E mentre dall’Inghilterra i parenti hanno dichiarato di essere sempre più preoccupati e di aver sempre meno speranze di poterlo ritrovare in vita, ecco che a dare alcuni consigli su come affrontare fiumi e torrenti in totale sicurezza, interviene Teo Camponovo del gruppo canoisti ticinesi.

Tutto parte ovviamente dalla «sicurezza. Si devono rispettare tutte le principali regole perché si possono presentare degli imprevisti e bisogna poterli affrontare e gestire al meglio», spiega Camponovo che sul caso specifico, non conoscendo i dettagli si limita a dire che però sono «eventi assolutamente sporadici. Inoltre la persona scomparsa è un noto kayaker che spesso affrontava discese molto rischiose».E, alla stregua di altri sportivi estremi come «sciatori o simili, possono crescere i rischi. Il tratto in cui è scomparso inoltre era, in base alle notizie, molto insidioso e probabilmente qualcosa è andato storto».

Ecco dunque cosa è necessario sapere e mettere sempre in pratica. «Sembra ovvio ma vanno evitati fiumi e corsi d’acqua in piena e poi bisogna sempre andare con gente esperta - spiega Camponovo - Ci sono poi degli strumenti come siti o app (come Rivermap) che danno indicazioni in tempo reale sulla situazione dei fiumi, la portata dell’acqua e altro».

Le insidie infatti sono diverse e possono presentarsi all’improvviso. «Innanzitutto gli ostacoli come rami d’albero o sassi nel fiume. Sono molto insidiosi. Vanno poi tenuti sotto controllo anche gli innalzamenti improvvisi della portata delle acque. E in Ticino, dove ci sono diverse dighe ciò accade di sovente. Basta vedere come tale rischio viene sempre sottolineato con dei cartelli in prossimità, ad esempio, delle centrali elettriche. Infine bisogna essere equipaggiati al meglio. Soprattutto in inverno con le acque molto fredde. Se infatti si dovesse cadere dentro è fondamentale avere l’attrezzatura apposita per evitare magari casi di ipotermia», aggiunge Camponovo. E mentre le ricerche dello scomparso proseguono, anche con l’arrivo sul luogo dell’incidente di soccorritori statunitensi, «quello che posso dire è che forse il corpo non è ancora stato ritrovato perché è rimasto incastrato sul fondale, trattenuto magari da dei sassi. E finché la portata del fiume non si abbasserà in maniera sostanziale sarà difficile trovarlo», conclude Camponovo.

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