Un computer per tutti

La mozione del Partito comunista chiede di dotare gli allievi delle scuole medie di un dispositivo informatico personale
BELLINZONA - La pandemia di coronavirus, con le sue "nuove varianti", torna a far paura e riapre il dibattito sulla scuola a distanza.
Il primo lockdown, oltre ad aver reso lampante l’importanza di strumenti digitali al passo coi tempi e a disposizione di ciascun allievo, ha però posto il problema della "democrazia dell’educazione", poiché vi sono allievi che dispongono di materiale obsoleto oppure in quantità limitata. Per questo il Partito comunista chiede al Cantone di intervenire in modo strutturale, al di là di misure puntuali come il noleggio o le promozioni di vendita.
La mozione firmata da Massimiliano Ay e Lea Ferrari propone «di implementare nelle scuole del Secondario I una proporzione "1:1" fra allievo e apparecchio digitale, di dotare cioè tutti gli allievi delle scuole medie di un dispositivo informatico personale nel giro di alcuni anni (ipoteticamente: un anno volto alla modernizzazione delle infrastrutture tecniche e relative gare di appalto; anni successivi per la formazione del personale insegnante e tecnico nonché per l’acquisto delle macchine)».




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