I giovani «rischiano di rimanere indietro»

Il blocco scolastico crea un grande problema a famiglie e allievi svantaggiati. La petizione di Pro Juventute
LUGANO - C'è la crisi sanitaria. La crisi economica. Ma anche una crisi educativa. La chiusura delle scuole penalizza famiglie e allievi, soprattutto nei contesti più svantaggiati. L'allarme arriva da Pro Juventute, che - con una petizione online - chiede alle autorità di non lasciare «nessuno indietro».
«A causa della chiusura delle scuole, durante le lezioni seguite da casa, bambini e giovani sono maggiormente abbandonati a se stessi. Nonostante lo straordinario impegno di questi giorni da parte di insegnanti e genitori, soprattutto le studentesse e gli studenti più fragili si sentono spesso sotto stress» scrive l'associazione in un comunicato.
I bambini appartenenti a famiglie in difficoltà «oltre a non avere l’assistenza e il sostegno necessari, sono anche maggiormente esposti al rischio di subire violenza domestica» avverte Pro Juventute. Che chiede «misure urgenti e mezzi finanziari supplementari» per tutelare e recuperare i giovani svantaggiati.
Il grido d'allarme vale in generale per tutte le famiglie, dove «i genitori sono messi duramente alla prova» e in molti casi, per motivi di lavoro non possono accudire i figli. «Di fatto molti giovani vengono lasciati a sé stessi, incustoditi o affidati a fratelli maggiori». Particolare attenzione è richiamata inoltre sulle famiglie monoparentali «più esposte alle conseguenze di questa situazione».




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