Frana di Bondo, «indennità straordinaria per i frontalieri»
È la richiesta dei sindacati italiani: «La situazione va affrontata subito»
VILLA DI CHIAVENNA - Continuano in alta Val Chiavenna (I) i disagi per la viabilità verso la Val Bregaglia svizzera. Le interruzioni stradali, provocata dalle frane staccatesi nei giorni scorsi dal Pizzo Cengalo (GR/I), riguardano in particolare la statale 37, poi H3 in territorio elvetico, che conduce al passo del Maloja (GR), utilizzata tutti i giorni da diverse migliaia di frontalieri di Valtellina (I), Val Chiavenna e alto lago di Como (I). I sindacati italiani reclamano indennità straordinarie alla Svizzera.
In allarme anche i sindacati della provincia di Sondrio (I) che temono riflessi negativi sull'occupazione. I frontalieri sono costretti a servirsi del passo dello Spluga (GR/I) per raggiungere St. Moritz (GR) e le località engadinesi vicine.
«Ai lavoratori frontalieri dovrebbe essere riconosciuta l'indennità da intemperie - spiega Mirko Dolzadelli, della Confederazione italiana sindacati lavoratori (Cisl) Lombardia - la situazione va affrontata subito. Le autorità elvetiche devono concedere, come avviene in Italia, una cassa di indennità straordinaria a causa di calamità naturali».




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