Una nuova antenna è stata creata alle Bolle di Magadino. L'obiettivo? «Sviluppare progetti di conservazione delle specie, migliorare l'osservazione e le relazioni pubbliche»
MAGADINO - La Stazione ornitologica svizzera rafforza la sua presenza a sud delle Alpi. Una nuova antenna è stata creata in Ticino, ospitata dalla Fondazione Bolle di Magadino. L'obiettivo, indica una nota odierna, è sviluppare progetti di conservazione delle specie, migliorare l'osservazione e le relazioni pubbliche.
Nella struttura sono attive da settembre Chiara Scandolara e Lidia Mermoud, che vanno a rafforzare il lavoro condotto da anni dal pioniere dell'ornitologia in Ticino, Roberto Lardelli, e da Pietro Teichert e Filippo Rampazzi, precisa il comunicato.
L'estrema diversità di paesaggi nella regione e il clima mite consentono la sopravvivenza di piante e animali mediterranei, sottolinea la Stazione. Sul fronte degli uccelli, spicca l'eccezionale presenza del rondone pallido, che in Svizzera nidifica solo nei muri della chiesa di Sant'Antonio a Locarno, del passero solitario e dell'usignolo di fiume, che trovano in Ticino il limite settentrionale della loro area di distribuzione.
Se nei fondovalle il forte sviluppo degli agglomerati di Lugano, Bellinzona, Locarno e Mendrisio-Chiasso porta a una continua scomparsa di aree agricole, nelle valli laterali i pascoli scompaiono con l'avanzare del bosco, continua la nota.
Obiettivo dell'organizzazione è preservare il più possibile le aree importanti per l'avifauna e scongiurare la scomparsa di prati falciati, ricchi di specie. È necessario, si legge, salvaguardare le foreste di latifoglie poco dense e l'agricoltura tradizionale.
Progetti di rivalorizzazione sono inoltre possibili, a detta della Stazione, lungo diversi corsi d'acqua, come il fiume Ticino. Infine, sarà prestata particolare attenzione allo sviluppo pianificato del Piano di Magadino.