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LOCARNO«Vengo in Svizzera per scappare dal divismo»

06.08.16 - 18:25
«Il migliore? Mastroianni. Ma mio marito era geloso di Dustin Hoffman». Stefania Sandrelli si racconta a Locarno
Davide Pangrazio
Durante l'incontro con il pubblico
Durante l'incontro con il pubblico
«Vengo in Svizzera per scappare dal divismo»
«Il migliore? Mastroianni. Ma mio marito era geloso di Dustin Hoffman». Stefania Sandrelli si racconta a Locarno

LOCARNO - È riuscita a conquistare tutti i presenti questa mattina Stefania Sandrelli durante un incontro con il pubblico. L'attrice è stata premiata ieri con il Leopard Club Award sul palco di una piazza fresca e gremita.

Gentile e soave come sempre, nel raccontare se stessa la Sandrelli ci ha accompagnato con il suo fascino, ad una gradevole passeggiata nel tempo, ricordando senza un briciolo di nostalgia, anni di grande cinema, alimentato da una irrefrenabile ispirazione di autori e protagonisti indimenticabili, come Ettore Scola, Bernardo Bertolucci, Tinto Brass, Mario Monicelli e Pietro Germi.

«Scusate il ritardo – dice sorridente appena arriva al forum - in questi giorni l’aria condizionata ha messo a dura prova il mio fisico. Ieri non avevo voce. Sono venuta spesso in Svizzera, perchè cercavo di rifugiarmi dalla trappola del divismo. Io non posso fare a meno della libertà. Qui avrei dovuto lavorare con Goretta per il film La merlettaia, ma aspettavo un figlio nel 75…»

Meglio gli attori stranieri o gli attori italiani?

«Non farei differenza; sono belli tutti proprio perchè molto diversi tra loro. Sono contenta di avere lavorato con dei grandissimi e di averli frequentati anche nelle loro difficoltà. Però Marcello.. Sì, Mastroianni era il migliore di tutti. Mi sono avvicinata al cinema già quando vivevo a Viareggio, da giovanissima, grazie a mio fratello che mi conduceva in sala a vedere tanti film, Dracula, i musical, Cassavetes, Olmi. Vedevamo ogni cosa. In quegli anni Viareggio aveva più cinematografi che chiese».

Come sei arrivata a Roma?

«Ero molto giovane, ma io ho sempre fatto ciò che ho fatto perché mi sono sentita pronta. Volevo andare a Roma, ma mia madre diceva che non potevo. Mi ci portò mio fratello. Ho fatto il primo provino e sono stata scritturata per Divorzio all’italiana (Oscar per la migliore sceneggiatura). Ma Germi prima di darmi una risposta mi fece aspettare tanti mesi così, nel frattempo, lavorai per un altro film e lui si incavolò molto, a tal punto che dovetti lavorare di nascosto».

E con Dustin Hoffman come andò?

«Io aspettavo un bambino in quel periodo, non sapevo se accettare la parte nel film Alfredo Alfredo che mi avevano proposto Dustin e Germi. Hoffman, appena uscito da Il laureato, voleva me come attrice, così Germi, per una volta, fece con me il dolce e mi disse: "ti prometto che ti tratterò come un fiore fresco". Mi ricordo che mio marito era molto geloso di Dustin, perchè durante i pranzi, ogni tanto lo guardavo e gli mandavo dei saluti».
Come ti sei sentita nel ruolo di Teresa nel film La chiave di Tinto Brass?

«Brass è un grande regista, sa fare tutto, fotografia montaggio... Mi è piaciuta molto la mia parte, perché nel film facevo fare a mio marito molte figuracce, in tutti i sensi. Non voglio fare un discorso femminista, ma in qualche modo per me è stata una sorta di rivalsa nei confronti dell’uomo».

Infine, una signora del pubblico le chiede cosa pensa della disparità di sesso (e di stipendio) che c’è ancora oggi nel mondo del lavoro e quindi anche del cinema. «Io lo dico sempre ai giornalisti, ma poi non so perché, non lo scrivono mai. È un’offesa enorme! É qualcosa che ho sempre sentito contro di me e contro tutte le donne».

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COMMENTI
 

KilBill65 7 anni fa su tio
Stefania Sandrelli grande signora!!...Non solo come attrice ma anche come donna.

gigipippa 7 anni fa su tio
Scappare dal divismo o dal fisco ?

MIM 7 anni fa su tio
Risposta a gigipippa
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