La rabbia di Albertalli: "Ne ho piene le scatole, ora mollo tutto"

Il giorno dopo il 'terremoto' all'Oceano il patron accusa le autorità: "Sono stato uno dei pochi a volersi mettere in regola e l'ho presa in quel posto"
PAZZALLO - Le ragazze sono ancora sul piazzale. Adescano i loro clienti lì perché il bar è ancora chiuso con i sigilli della polizia. Il giorno dopo il 'terremoto' all'Oceano si respira un'atmosfera spettrale nei pressi del noto locale a luci rosse. E Ulisse Albertalli, il gran patron della struttura, si scaglia contro le autorità: "Ne ho piene le scatole, per non dire altro. Mi hanno trattato a pesci in faccia. Sono stato uno dei pochi a volersi mettere in regola in tutti questi anni e ora la prendo in quel posto".
Blitz indigesto - Il blitz della Teseu è andato di traverso al 'signore dei bordelli'. Sul suo locale grava il sospetto di usura, soprattutto in merito al pagamento dell'affitto delle camere da parte delle prostitute. Albertalli è nero e non ne vuole sapere: "Sto pensando di mollare tutto, sono triste e amareggiato. Con le mie imposte ho pagato al Cantone ben 720.000 franchi all'anno. Vi sembrano pochi? Ho sempre fatto tutto alla luce del sole".
Frustrazione - Le ragazze controllate ieri dalla polizia nell'intervento messo in atto nell'ambito dell'operazione Domino sono risultate tutte in regola, sia a livello di permessi sia per quanto riguarda il pagamento delle tasse. "È stato creato un caos bestiale per niente. A livello di immagine sono stato danneggiato parecchio. Ora, vista l'imboscata della polizia, ci saranno clienti che ci penseranno due volte prima di venire all'Oceano. Senza contare che il bar è chiuso ormai da più di 24 ore, chi ci ripagherà del guadagno perduto?" Sul fatto che le ragazze siano di nuovo sul piazzale Albertalli ha poco da dire. "E dove dovrebbero stare? Il bar è chiuso fino a nuovo avviso. Loro sono in regola e hanno il diritto di lavorare".
PM




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