Cerca e trova immobili

CHIASSOSicurezza, "siano i chiassesi ad esprimersi sulla videosorveglianza"

08.02.10 - 15:26
Giorgio Fonio minaccia l'iniziativa: "Se il Municipio non accoglie la nostra mozione sulla videosorveglianza partiremo con le firme per fare votare i cittadini"
Rescue Media / Nicola Liver
Sicurezza, "siano i chiassesi ad esprimersi sulla videosorveglianza"
Giorgio Fonio minaccia l'iniziativa: "Se il Municipio non accoglie la nostra mozione sulla videosorveglianza partiremo con le firme per fare votare i cittadini"

CHIASSO - A Chiasso torna alla ribalta la problematica della sicurezza. A neppure 10 mesi dalla tragedia di Viale Galli, in cui a perdere la vita è stato Samuele Giorgi.

Domani prenderà il via alle 9.30 all'aula penale del Pretorio di Mendrisio il processo a carico di Sébastien Schneider, accusato di avere accoltellato a morte a fine aprile Samuele. Schneider dovrà rispondere dei reati di omicidio intenzionale e ripetuta infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti, infrazione alla Legge federale sulle armi e le munizioni, coazione, lesioni semplici, vie di fatto e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti.

Il processo inizia a pochi giorni da un altro fatto violento, quello di domenica sera all'Andy Pub, dove un 36enne di Chiasso è finito all'ospedale con un'arteria recisa a seguito di una colluttazione sfociata in una coltellata all'avambraccio. I medici hanno parlato di tragedia sfiorata. Se l'uomo fosse stato colpito qualche centimetro più in là non ce l'avrebbe fatta.

Dopo qualche mese di tregua, ci risiamo. Quale la risposta per tranquillizzare i chiassesi? Secondo Roberta Pantani Tettamanti, responsabile del Dicastero Sicurezza pubblica della cittadini, la videosorveglianza non è la soluzione: "Non credo - ha detto la municipale - che alla maggioranza dei cittadini onesti piaccia essere controllata 24 ore su 24 dalle telecamere. A mio parere, la videosorveglianza non ha senso. Servono la presenza di polizia e il controllo costante del territorio". Di parere diametralmente opposto Giorgio Fonio, giovane consigliere comunale di Generazione Giovani: "Ai cittadini onesti le telecamere non danno nessun fastidio. Ricordo che è grazie a un sistema di videosorveglianza che a Lugano si è riusciti a risalire all'autore dell'aggressione di Capodanno".

Giorgio Fonio è deciso a non lasciare cadere nel dimenticatoio la questione sulla videosorveglianza in città: "Ora attendiamo la risposta del Municipio alla mozione riguardante l'istallazione di un sistema di videosorveglianza. In caso di mancata accoglienza non ci resterà che dare la possibilità ai cittadini chiassesi di potersi esprimere con il referendum".

Il consigliere comunale intende quindi lanciare la raccolta di firme: "Facciamo decidere alla gente - ha ribadito Fonio - A Mendrisio sono state installate 26 telecamere e la cosa sembra funzionare".

Un Fonio che, insieme al suo collega di partito Massimo Cristinelli, rimprovera il Municipio anche sul caso specifico, quello riguardante il fatto di sabato sera, di non riuscire a tenere in pugno la situazione. I consiglieri comunali sono dell'idea che il Municipio "debba ora avere il coraggio di prendere decisioni forti e di intervenire in maniera talvolta anche impopolare. Se vi sono dei ritrovi problematici bisogna obbligare i proprietari ad assicurare un servizio di sicurezza, in caso contrario bisognerebbe intimare la loro chiusura anticipata".

 

Paolo D'Angelo


Foto apertura: Rescue Media Nicola Liver

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE